ROCCO TALIANO GRASSO ANCORA TRA GLI AUTORI ITALIANI PER L’EUROPA DELLA RIVISTA SIPARIO DI APRILE

Nella presentazione del nuovo numero di Sipario, la storica rivista italiana di spettacolo, il Direttore nonché noto attore di teatro Mario Mattia Giorgetti dichiara con orgoglio “la nostra volontà di penetrare nel mercato europeo poiché dobbiamo affermare i valori dei nostri Autori”.

Con nostra grande soddisfazione nell’ultimo comunicato diffuso dalla rivista si apprende che tra i nuovi autori prescelti su cui si intende investire figura per la seconda volta consecutiva Rocco Taliano Grasso, drammaturgo e versatile autore di Cariati.

Il testo, pubblicato integralmente, è intitolato Voci là dove la battaglia, in due atti, introdotti da un’ampia nota biobibliografica e dalla sinossi dell’opera in lingua francese. La vicenda è ambientata negli anni ’80, sui binari di un casello all’uscita dalla stazione di Roma Termini, dove s’incontrano una ex attrice, Lida Baarova, amante di Joseph Goebbels, ministro della cultura e della propaganda di Hitler, e un ex campione di pugilato, Tiberio Mitri, campione italiano ed europeo dei pesi medi.

Entrambi hanno vissuto un passato importante, inquietante, ma qualcosa ha fatto deragliare le loro esistenze. Interrogativi angosciosi e amarcord scorrono ora sui binari, fra treni e balordi, mentre un po’ alla volta si fa strada la consapevolezza di dovere raccogliere lo stesso le loro voci, come tutte le voci minime ai margini della storia.

<<Sono personaggi della realtà che l’autore convoca nel suo racconto costruito su flashback tra passato e un presente immaginato nel quale i due, ormai avanti negli anni, si scambiano gli ultimi barlumi di umanità che la loro rispettiva vita gli ha concesso>>, scrive Carlo Fanelli, docente DAMS dell’Università della Calabria, le cui autorevoli note critiche accompagnano questo testo come il precedente Ultima lettera a Theo, premiato dalla rivista nel 2023 al Teatro Parenti di Milano.

Il prof. Fanelli aggiunge ancora:<<Il carico memoriale trasforma lo spazio scenico in luogo celebrativo privo di enfasi retorica, dal palcoscenico promana il canto poetico e disilluso di chi ha perso ed ha consegnato la propria storia alla posterità. La scrittura si fa carico dell’osmosi tra poesia e denuncia, canto e urlo, finzione e verità. Tutto questo è ancora e sempre più assolutamente necessario>>.

L’autore invece ha voluto esprimere un suo debito di gratitudine: <<Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal gradimento dei lettori di Sipario nei confronti della mia precedente pièce e, ancor più, mi coinvolge la sfida difficile ma affascinante di ampliare le mie prospettive. Desidero ringraziare Sipario per queste opportunità e il prof. Carlo Fanelli per avermi sostenuto e guidato sempre, nella scelta dei testi, nella illuminante prefazione al libro che li raccoglie, nella valutazione critica dei drammi teatrali premiati e per la loro presentazione in varie sedi e località della Calabria”.

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