
A guardare le immagini di Cariati, con tanta gente intenta ad ascoltare gli interventi dei candidati Sindaci e Consiglieri alle prossime elezioni amministrative, ha il suo fascino.
Vedere i cariatesi seduti o in piedi che affollano i vari comizi tenuti sul perimetro cittadino non è cosa di tutti i giorni. Registrare la partecipazione dei cittadini è un ottimo risultato.
Traspare finalmente un Paese vivo che mostra una gran voglia di guardare al suo futuro con i migliori auspici.
Spaccati del territorio cittadino caratterizzati sullo sfondo da paesaggi unici, suggestivi ed eleganti, che mostrano le eccellenze di una Cariati che ha vissuto negli ultimi anni purtroppo un po’ in ombra.
Se c’è un dato significativo che la campagna elettorale ci ha fornito, questo è l’attento ascolto che si è perseverato in queste settimane. In lungo e in largo. Ciascuna coalizione con le proprie modalità e specificità argomentative.
Un dialogo costruttivo tra i cariatesi e la politica che forse aveva registrato qualche battuta d’arresto per il passato.
Si spera che le emergenze possano gradualmente superarsi all’indomani dell’ufficializzazione del vincitore.
Serve stabilità e visione programmatica su quella che sarà la Cariati tra i prossimi 10 – 15 anni.
Bisogna farlo tenendo conto delle strategie e degli interventi da porre in essere.
Tante idee ho letto e sentito in queste settimane. Non tutte mi hanno convinto. Se c’è una cosa sulla quale, però, ho visto in equilibrio i vari programmi ciò è rappresentato dalla ricerca della normalità.
Confesso che mi accontenterei che già tale indicativa priorità si raggiungesse a brevissimo.
Perché è dalla normalità, e non dalle continue emergenze, che si costruisce una comunità rigogliosa, salubre, dinamica, generosa e … sorridente!
Fondamentali aspetti per rendere un Paese attrattivo e ospitale, superando la fragilità sociale che contrassegna attualmente Cariati.
Nicola Campoli
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