
Ancora una volta il Consiglio Comunale di Cariati, convocato in prima convocazione nella giornata dello scorso sabato 5 ottobre, é andato deserto. I punti indicati nell’Ordine del Giorno, di cui i Consiglieri di maggioranza e minoranza dovevano discutere nel salone di Palazzo Venneri, non erano di certo di poca importanza. Come il piano di riequilibrio pluriennale, la vicenda che tiene con il fiato sospeso i circa sedici L.S.U. e L.P.U. e altro ancora. Si assiste per l’ennesima volta a un drammatico sfilacciamento tra chi amministra la piccola comunità cariatese e i cittadini. Innanzitutto, non si può che riscontrare un’assenza totale di comunicazione, dell’amministrazione comunale verso i cariatesi, sui motivi del rimando. Anche laddove non ci fossero specifiche motivazioni politiche sul rinvio del Consiglio, e c’è lo auguriamo tutti, lo stesso si sarebbe dovuto prevedere una informazione di rito verso la cittadinanza. Il silenzio, in tali casi, serve a poco. Sicuro non fa che inasprire il rapporto su cui si fonda il rispetto reciproco tra i rappresentanti del popolo da un lato e cittadini dall’altro. É impossibile dire in questo momento, e non spetta certo al sottoscritto farlo, a cosa porterà la vasta dissidenza che é presente in seno al Comune di Cariati da un bel po’ di tempo, ma di sicuro ciò che al momento possiamo fare é chiederci. Perché tutto questo poi deve ricadere sulle spalle dei cittadini di Cariati? Al cuore del problema c’é una questione di credibilità e rispetto verso le persone che vivono, amano e sono appassionati di questa terra. Io sono onorato di essere uno dei tanti che prova il piacevole sentimento. Non si tratta per niente di ostilità verso l’attuale maggioranza che governa oggi questa Amministrazione comunale. Lungi da me pensarlo. Non mi appartiene assolutamente questo sentimento. Per me, finché esiste un’Amministrazione comunale in carica sorretta da una maggioranza, é quanto basta affinché non ci siano dubbi sulla propria volontà di governare nel rispetto delle regole. Che lo si sappia fare però con gesti e fatti concreti, vorrei dire perfino con la propria persona. Ed é proprio quello che oggi non vedo a Cariati. Mi scuso anticipatamente della mia franchezza. Dunque, un tratto politico amministrativo di rappresentare il fabbisogno dei cittadini, avendo il coraggio e la capacità di cogliere le tante cose che in loco non vanno. Quindi, avere il coraggio di mettersi in gioco, sapendo a cosa si va incontro. Sarebbe utile, pertanto, che si approfondisse con generosità tale ipotesi Ciò dovrebbe avvenire con un deciso cambio di mentalità, una svolta che punti a risollevare le diverse inefficienze. Mi illudo? Forse. Nicola Campoli
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