Replica della Dott.ssa Cicchetti, Direttore dell’U.O. di Nefrologia e Dialisi Rossano/Cariati,

Ho letto sul sito Web www.cariativacanzealmare.it il 28/06/2012 con grande rammarico la lettera di un paziente dializzato di Cariati che lancia il suo grido di dolore considerato. A tale riguardo, la sottoscritta, che da oltre trent’anni si interessa non solo della malattia renale nei sui aspetti diagnostici e terapeutici ma anche (e soprattutto) dell’uomo nefropatico nei sui aspetti sociali e di riabilitativi, tiene a fare alcune precisazioni. E’ necessario che la popolazione tutta, non solo quella afferente al Distretto di Cariati, venga rispettata nella sua dignità e nella sua intelligenza con una comunicazione “veritiera” e non mistificata, delle circostanze e delle responsabilità individuali, soprattutto degli obiettivi della sottoscritta il qualità di Direttore della struttura nefrodialitica di Rossano e di Cariati e soprattutto gli obiettivi assistenziali dell’A.S.P. di Cosenza. In particolare, ritengo che sia necessario precisare che: 1. il centro di dialisi di Cariati è stato accorpato alla struttura dell’U.O. di nefrologia e Dialisi di Rossano con la costituzione di un unico organico medico, infermieristico e personale di supporto, giusta delibera regionale n. 1031 del 31.06.2011; 2. è’ necessario nell’ottica di un miglioramento della qualità delle cure e di un utilizzo appropriato delle risorse, che venga attuata formalmente e di fatto l’integrazione dei centri di dialisi di Rossano e di Cariati con personale unico medico e infermieristico in attuazione a quanto disposto dalla suddetta delibera ed in ottemperanza al Decreto regionale n. 13 dell’1/9/2009; 3. la nota a firma del Sig. Mariano travisa fortemente i contenuti della lettera del Sig. Genovese, la quale non fa alcuna menzione al “venir meno di serenità” tra equipe assistenziali e dializzati, tantomeno individua una tale problematica nel “ricevimento di ordini di servizio da parte del personale per la copertura di turni nel vicino ospedale di Rossano” cosa che, tra l’altro, non corrisponde assolutamente al vero. La nota inoltre mi meraviglia nei suoi contenuti poiché lo stesso Sig. Genovese in occasione dell’incontro con il rappresentante regionale dell’A.N.E.D. Sig. Tassone non ha mai fatto cenno a quei ordini di servizio (mai eseguiti da parte degli interessati). Piuttosto appare opportuno segnale, al fine di una corretta e completa rappresentazione della situazione organizzativa presso il servizio di dialisi di carianti, che a creare disagio all’organizzazione è una singolare “epidemia” che ha determinato improvvisamente uno stato di malattia di tutti gli infermieri del servizio di dialisi di Cariati, proprio durante la fase di attuazione della nuova organizzazione che vede Cariati-Rossano struttura unica, soprattutto, nei giorni in cui gli infermieri di Cariati avrebbero dovuto svolgere i propri turni di servizio presso il centro di dialisi di Rossano. Purtroppo, nessun infermiere di Cariati ha lavorato un solo giorno a Rossano. Su un totale di nove unità infermieristiche in dotazione al centro di Cariati, a partire dal mese di maggio a tutt’oggi sono costantemente assenti per malattia in media tre o quattro unità ogni giorno, mentre nel mese di giugno sono stati assenti ben cinque unità come è facilmente verificabile dai certificati di malattia inviati all’ufficio personale di Cariati. Tali circostante, come è facile immaginare, hanno reso e tutt’oggi rendono molto difficile garantire la terapia dialitica non solo ai pazienti di Cariati ma anche a quelli di Rossano, acuendo le problematiche già esistenti e menzionate anche dal Sig. Genovese nella propria lettera. La situazione presso il centro di Rossano è ancora più grave di quella di Cariati, considerato che nel mese di maggio con solo dieci unità infermieristiche bisognava programmare non solo la terapia dialitica ai sessanta pazienti afferenti alla struttura (non solo i cronici ma anche gli acuti dell’U.T.I.C. e della Rianimazione e soprattutto i pazienti con complicanze dello stesso centro di dialisi di Cariati) e contemporaneamente garantire i riposi e le ferie del personale. Radicalmente diversa è la situazione della dialisi di Cariati ove con solo con una media di trenta pazienti cronici ambulatoriali a basso livello assistenziale, aveva in dotazione ben nove unità infermieristiche che aveva già effettuato buona parte delle ferie 2011 e i riposi festivi. E’ necessario ribadire che il paziente dializzato di Rossano deve avere la stessa dignità e la stessa sicurezza assistenziale di quello di Cariati! Inoltre, devo segnalare che lo stesso personale infermieristico della dialisi di Cariati ha rifiutato di eseguire per l’anno 2012 il Programma Dialisi Vacanza con grave danno alla struttura e soprattutto al turismo territoriale. Nell’eventualità dovesse persistere lo stato di malattia del personale infermieristico di Cariati a tutela dei pazienti, sarò costretta con grande dispiacere a proporre alla Direzione Aziendale la chiusura del turno pomeridiano del servizio di dialisi di Cariati con trasferimento dei pazienti in altre strutture dell’A.S.P. Condivido con il Sig. Genovese che sia necessario una verifica ispettiva da parte della Procura della Repubblica al fine di individuare lo stato e le cause della malattia del personale infermieristico nell’ottica di tutelare i veri malati e soprattutto i dializzati di Rossano e di Cariati. Diffido chiunque a diffondere notizie non veritiere che ledono la mia dignità personale e professionale e percorrerò tutte le strade legali per la tutela della stessa. Rossano, lì 03/07/2012 Distinti saluti Il Direttore dell’U.O. di Nefrologia e Dialisi Rossano/Cariati Dr.ssa Teresa Cicchetti

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