Nel corso degli anni gli uomini, immancabilmente e per varie ragioni, hanno perso il simpatico e tradizionale rito del radersi dal barbiere. In passato, invece, il salone e l’impegno quotidiano con la barba, rappresentavano un appuntamento cui quasi mai nessuno rinunciava.
Un momento utile a fare due chiacchiere in tutta libertà tra uomini. Il salone diventava un luogo sacro e magico, dove il mondo femminile restava rigorosamente fuori, occupando solo un posto nei colorati pensieri comuni e non nella realtà.
La società si é evoluta e la cosiddetta antica barberia ha perso il suo fascino. Di netto é diventato un posto più di tendenza. Le innovazioni nel settore hanno preso il posto agli antichi arnesi del mestiere. Questo é accaduto anche nei piccoli comuni. Dove un tempo il salone era tra i pochi luoghi di ritrovo, oltre ai bar.
Sino a qualche anno fa neanche io avevo mai provato il piacevole rito della barba dal barbiere. Quello con la tagliente lama. Al contrario, mi incudeva un certo timore. Poi mi sono forzato e mi é piaciuto.
Forse tornare indietro nelle usanze non é sempre sbagliato. In Italia si sta riprendendo gradualmente l’abitudine a rasarsi in un posto dall’atmosfera retrò, dove gli uomini si riprendono la rivincita nei confronti dei saloni di bellezza, vedi Spa, un pò troppo inflazionati.
Mi riferisco a barberie 2.0, o meglio 4.0, che segnano il cambio di passo. Con addetti ai lavori che diffondono nuovamente un sentimento e delle sensazioni che i nostri nonni conoscevano molto bene, mentre i nostri padri hanno soltanto sfiorato e noi non conosciamo affatto.
La barba può diventare il pretesto per riappropriarsi della superba mascolinità tradizionale, che in quest’epoca si é in gran parte persa. Un club per pochi eletti, provando riti vecchi come i panni caldi sul viso, diventa qualcosa di esclusivo che fa la differenza, compreso un taglio alla moda. L’ebbrezza della schiuma e il brivido della lama é un piacere da non rinunziare. Anzi, da rilanciare. Solo in futuro ci dirà se sarà così!
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