Nuvole Bianche

Stamani mi sono imbattuta in un video di Roberto Benigni; tutti avrete sicuramente visto i famosi “dieci comandamenti”, andati in onda sulla Rai qualche anno fa. Che regalo. Ricordo di aver pianto per due sere di fila e la stessa commozione, la provo ogni qual volta mi imbatto, di nuovo, in quel video. Ci sono momenti in cui preferiamo alienarci, isolarci dal resto del mondo, perché nessuno potrebbe capire il nostro stato d’animo; è così, capita anche a me. Quando ho un problema o un pensiero, una preoccupazione o semplicemente uno stato d’animo che non saprei nemmeno spiegare, non parlo con nessuno; in compenso, però, mi immergo nei libri, nella musica, fra le note di Einaudi, nella voce graffiante di Vasco, in questi ultimi giorni nella mia piccola creatura: Albachiara.

E’ in questi momenti che rivedere e riascoltare le parole di Benigni, rappresenta per me ossigeno puro: ridimensionare tutto, riportare tutto alla realtà quando le cose sembrano insensate e difficili, è un esercizio che facciamo poco e anche male. Non siamo responsabili del flusso dei nostri sentimenti  né di ciò che li alimenta, non siamo responsabili nemmeno dei nostri pensieri ma solo delle nostre azioni. Nemmeno capire si può. Perché in realtà, di questa vita, sappiamo davvero poco; tutti, io per prima, mi immergo nei libri, nella cultura, nel sapere, nella curiosità che mi attraversa le vene, nei miei occhi grandi ma incontenibili, nelle mie mani e nelle mani degli altri, nella speranza di capirne qualcosa. Ma è inutile. Vince sempre lei.

E allora, in quello che sembra un gioco assurdo e beffardo della vita, in uno di quei momenti in cui ti senti preso continuamente a schiaffi da questa esistenza, senza che tu possa ribellarti minimamente, senza che tu possa fare niente se non attutire il colpo, ti ritrovi alle otto di mattina ad ascoltare Ezio Bosso e commuoverti all’ascolto delle note del suo violino. Ti ritrovi, poi, a rivedere e riascoltare le parole di Benigni e lì, addio. Fiumi di lacrime.

Vedete, la commozione è la cosa che sicuramente più mi rappresenta. E ne vado fiera; del mio essere istintiva, del mio essere di pancia, del mio essere eccessivamente vera nei sentimenti, nel dare tutto e sembrare frettolosa. Dare tutta me stessa, dare sostegno è un modo per esternare tutta l’immensità che ho dentro, è un modo per distribuire agli altri tutto quell’amore che fortunatamente ho ricevuto ma che non ho mai avuto la possibilità di donare.

Benigni, le sue parole, il modo in cui si muove, il suo viso illuminato e speranzoso, hanno rappresentato stamattina la commozione cosìdetta “di getto”; una cura, la nostra colazione ideale di ogni mattina soprattutto in quei giorni quando non capiamo più un tubo di ciò che abbiamo intorno,  in cui crollano tutte quelle certezze che pensavamo di aver costruito nell’arco di una vita.

Mi è capitato, molte volte, di sentirmi dire cose apparentemente poco carine; tipo di suscitare “lontananza” o, peggio ancora, “ostilità”. E mi è capitato che qualcuno si allontanasse per questo. E’ successo, anche, che le persone che pensavo di aver vicino in ogni caso, non si accorgessero del mio malessere perché, infondo, è così..no? Quando qualcuno, è felice, decisamente, se ne sbatte degli altri. Infondo, l’amore, com’è scritto in un libro che adoro “se posso dire come la penso, è una malattia della dignità. Agisce per picchi e inabissamenti. Compra e vende. Non è vero che quando sei innamorato il mondo ti sembra più bello. È solo che lo tratti dall’alto in basso. In altre parole, quando t’innamori diventi un qualunquista di merda.” [Diego De Silva, Non avevo capito niente, Einaudi, 2007]

E allora, mi sono chiesta il perché; non il perché dell’egoismo degli altri..no. Mi sono chiesta il perché di cose che riguardassero me; del mio profondo essere. Ormai l’avete capito: scrivo più per me stessa che per voi. Questi articoli non sono articoli, sono parti di me. Pezzi della mia intimità che vi regalo perché regalando una parte di me, sto bene; donarvi un’idea, un pensiero su cui riflettere, il titolo di un libro che (spero) acquisterete domani, una dedica da rileggere fra un anno, mi regala la confortante idea che fra un po’ di tempo tutti ci guarderemo indietro e tutti capiremo il momento giusto per dire: mi dispiace.

Non è mai troppo tardi, per dire mi dispiace; per regalarci un’opportunità. Benigni in questo video afferma: “ il problema dell’umanità, da duemila anni, è sempre lo stesso: amare. Sappiamo che ormai non ci resta molto tempo. Ci dobbiamo affrettare! Affrettiamoci ad amare: noi amiamo sempre troppo poco e troppo tardi. Affrettiamoci ad amare perché al tramonto della vita saremo giudicati sull’amore; perché non esiste amore sprecato”. Poi continua: “L’amore combacia con il significato di tutte le cose, soprattutto con la felicità. Sì! A proposito di felicità, cercatela tutti i giorni, continuamente! Perché ce l’avete, ce l’abbiamo, perché l’anno data a tutti noi, ce l’hanno data in dote ed è un regalo così bello che l’abbiamo nascosto..come fanno i cani con l’osso. Alcuni di noi l’hanno nascosta così bene che non riescono più a trovarla ma ce l’abbiamo, ce l’avete! Guardate in tutti i ripostigli, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria! Provate a voltarvi di scatto, magari la pigliate di sorpresa!” Essì, magari arriva come un fulmine a ciel sereno.

Questo pezzo di oggi, in realtà, vuole essere un parlare di emozioni; di pensieri, di sensazioni, della casualità della vita, del mistero della vita. E’ inutile che cerchiamo di capirla: tanto andrà avanti comunque. E’ un mistero che è meglio non toccare. Ma è anche un dovere, un dovere verso noi stessi di riempirla con le persone giuste.

Non lasciatevi scappare, le persone. Mi rivolgo a tutti: padri, madri, figli, fratelli, fidanzati, mariti. Ascoltate impazienti il fluire del tempo, assicuratevi con un piccolo dolore di esser veri. Lasciate un frammento del vostro pensiero a chi ha pensato poco ..o non ha pensato mai. Ma non lasciate andare.

E se qualcuno vi allontana, se qualcuno vi dice di suscitare ostilità, non vi preoccupate: preoccupatevi se non riuscirete a lasciare nulla. Preoccupatevi quando sentirete che va tutto bene. Preoccupatevi quando non sentirete nulla.

Assolutamente nulla.

Elisa Agazio

Roberto Benigni, https://www.youtube.com/watch?v=u9x2aXyBVDI.

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