LA VICENDA BUCITA COLPISCE I VIRTUOSI

LA VICENDA BUCITA COLPISCE I VIRTUOSI GAGLIARDI: NOI LE VITTIME, INSIEME AI RESIDENTI NON SONO VITTIME COMUNE, PROCURA E COMMISSARIO DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI SARACENA – On. Mario Albino GAGLIARDI SARACENA (CS), Martedì 28 Dicembre 2010 – «Ho voluto attendere la presa di posizione del collega FILARETO per riaffermare i termini della nostra posizione. La mia visita alla Procura ed al Comune rossanesi, non è stata di protesta. E’ stata un’iniziativa, legittima, in un rapporto corretto e non subalterno rispetto ad altre istituzioni. Non ho protestato contro la Procura. Ho soltanto richiesto di prendere visione del provvedimento di sequestro per verificare se vi sono le condizioni per proporre un legittimo ricorso in vista della richiesta di risarcimento danni all’Ufficio del Commissario. Avevo chiarito questo aspetto anche nell’intervista rilasciata ai corrispondenti quella mattina. Il Comune di Saracena, insieme agli altri che eventualmente effettuano virtuosamente la racconta differenziata, è la vera vittima della lite a quattro punte (Ufficio del Commissario, Comune di Rossano, TEC e Procura della Repubblica di Rossano). Saracena e gli altri comuni, infatti, sono costretti a conferire la frazione umida non più a Rossano, ma a Siderno! Non può essere vittima l’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale per ovvi motivi. Cambiano i musicisti, ma la musica è sempre la stessa: sprechi di gestione, disorganizzazione assoluta, etc. Vittima non è certamente il Comune di Rossano che, con buona pace del collega FILARETO, a distanza di tanti anni pur essendo il comune dotato di strutture tecniche ed organizzative oltre che di notevoli risorse finanziarie rispetto ai piccoli comuni, non ha mai colpevolmente attivato il ciclo virtuoso dello smaltimento dei rifiuti. Se Rossano ha accettato, negli anni, il complessivo e progressivo investimento “Bucita” deve anche garantire l’agibilità delle strutture realizzate grazie a questo investimento che riguarda tutti i comuni del territorio. Infine, il Comune di Rossano, e non mi riferisco solo all’attuale esecutivo, ha svolto nel corso degli anni i suoi doveri di controllo diretti ed indiretti? Non è vittima la Procura della Repubblica di Rossano che, prima dell’adozione dell’attuale, grave e risolutivo, provvedimento di sequestro non ha adottato i dovuti controlli di legalità nel corso di questi anni. Se fossero stati adottati, non si sarebbe arrivati a questo stato di cose. Di fatto, 72 Comuni sono rimasti privi, improvvisamente, dalla sera alla mattina, alla vigilia di Natale, di uno snodo fondamentale per la tutela ambientale nonché della qualità della vita dei cittadini. Al punto in cui sono le cose mi chiedo se il rimedio non risulta peggiore del male da curare. Erano, queste, le domande che avrei voluto porre al magistrato inquirente, correttamente ma senza senso di subalternità. Senza aggiungere altre considerazioni sulla funzione spesso non lineare e di supplenza, della magistratura rispetto alla politica, potremmo dire che, involontariamente, la Procura ha fatto un favore alla TEC. L’impianto di Siderno, tra l’altro, è gestito dalla stessa TEC. Non rispondo, poi, a tale MENIN perché rappresenta solo se stesso e ha dimostrato di non sapere di cosa parla. Una risposta sola va al rappresentante del WWF che sembra catapultato dalla Luna e non conosce i problemi della Terra. Per fortuna in ambito nazionale le associazioni ambientaliste, tra cui la prestigiosa sigla del WWF sono sempre al fianco dei sindaci che effettuano la differenziata, come Saracena che, tra l’altro ha attivato, unico comune in Calabria, la tracciabilità dei rifiuti. L’altra vittima dell’intera vicenda è l’intera cittadinanza di Rossano ed in particolare i residenti di Bucita che, oltre al danno ambientale, non per l’impianto, ma per la cattiva gestione, aggiungono la beffa del pagamento dei tributi. Per loro ho un consiglio: tenessero gli occhi aperti nel corso della campagna elettorale e facciano, non della chiusura, ma dell’attuazione di un ciclo integrato dei rifiuti, la questione centrale del proprio voto.

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