La polemica sulla discarica di Scala Coeli diventa, di giorno in giorno, sempre più aspra

La polemica sulla discarica di Scala Coeli diventa, di giorno in giorno, sempre più aspra tra la Bieco srl, l’associazione “Le Lampare” ed il Comitato antidiscarica di Scala Coeli. I titolari dell’impianto hanno comunicato, nei giorni scorsi, al sindaco di Scala Coeli, all’Arpacal, alla Regione ed al commissario dell’emergenza rifiuti l’apertura con la messa in funzione dell’impianto. Alla notizia “Le Lampare” non demordono, anzi lanciano un pressante appello alle istituzioni locali nonché a tutti i primi cittadini del territorio. ”E’ necessario che voi tutti vi mettiate in prima linea in questo che è una battaglia di civiltà perché non si può sottostare alla “legge del più forte”, rimanendo in silenzio o bisbigliando un timido “no alla discarica”. Il grido d’allarme delle “Le Lampare” si rivolge particolarmente al sindaco Filippo Sero, all’assessore comunale all’ambiente Sergio Salvati e all’assessore provinciale Leonardo Trento. ”Vi invitiamo, ancora una volta, ad adoperarvi nella difesa della volontà pubblica in una vicenda che ha del torbido e che non può essere snobbata ancora”. Il movimento “Le Lampare” conclude l’intervento con un pesante interrogativo.”Davvero faremo operare una discarica nella quale verranno rifiuti industriali dall’Europa e dal Nord Italia senza muovere un dito? E’ questo il nostro destino, quello di una pattumiera costeggiata dal mare?”. La notizia che la discarica per rifiuti non pericolosi è ormai una realtà, ha provocato anche l’immediata reazione del Comitato antidiscarica che evidenzia che contro la realizzazione di tale discarica pendono due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, una denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Catanzaro e la Procura generale di Catanzaro, una denuncia querela presso la Procura della repubblica di Rossano, una denunzia querela presso la Procura della repubblica di Crotone. Nelle denunce presentate il Comitato antidiscarica asserisce che il decreto autorizzativo è stato rilasciato nel mancato rispetto della normativa di settore, con una progettazione basata su una falsa attestazione della realtà dei luoghi e con esecuzione di lavori in difformità ai pareri rilasciati dai vari enti in sede di conferenza di servizi”. La risposta della Bieco srl è tempestiva. In un suo comunicato puntualizza: “Con una irresponsabilità che ha superato i limiti di buon senso, di sopportazione e di tolleranza della più aspra critica, parole e aggettivi usati da qualche sedicente comitato per tentare di infangare la Bieco e la discarica nel territorio di Scala Coeli, rappresentano un cumulo di vergognose accuse e di dichiarazioni tutte fondate sul nulla, prive di riscontro con la realtà dei fatti, con le documentazioni esistenti e con tutte le procedure legali imposte e scrupolosamente rispettate. Il tentativo, prosegue il comunicato della Bieco, al quale si sta assistendo è quello di allarmare le popolazioni sulla base di ricostruzioni false e volutamente viziate”.

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