
Il peggiorare negli ultimi tre mesi dell’ Emergenza Rifiuti è il risultato di una strategia subdola vera e propria subita dalle comunità ioniche. L’obiettivo dei soggetti artefici di questo disastro è forzare in direzione dell apertura di discariche, in direzione di interessi particolari a danno del bene e della salute collettiva. In questo panorama ormai ben delineato nasce il tentativo di aprire la discarica privata di Scala Coeli, nata e costruita nell’abuso. La strategia sembrerebbe improbabile eppure è stata messa in atto con tanto di ordinanze poi revocate, articoli di giornali ed interviste varie: trasformare la discarica PRIVATA E ABUSIVA PER RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI IN DISCARICA PER RSU. Questo passaggio avrebbe garantito un “condono” quanto meno politico della stuttura e un ampliamento del sito, magari sovvenzionandolo anche con fondi pubblici… Tutto ciò, finora, è stato impedito dalla forza della volontà popolare, dei comitati e delle istituzioni contrarie a questo “giochetto” vecchio quanto il mondo e che in Calabria è ormai sistema. Tra i giocatori vi sono alcuni impicciati nel tentare di vincere la loro personale partita con più mazzi di carte o nascondendosi assi nelle ambigue maniche, altri stanno alla finestra ad aspettare quello che succede per capire poi come meglio “conzarsi”, come si dice in gergo cariatese. Per questo gioco, che è un gioco fatto di ordinanze e di ordinanze revocate, di articoli sulla stampa e sul web, di comunicazione e di politica con la P maiuscola, di intrallazzi palesi e smascherati è raccomandabile avere una buona capacità di dedizione e concentrazione, vietato distrarsi. Perché una qualsiasi distrazione renderebbe poi difficile capire ad esempio il silenzio del cittadino/suddito, il quale non ha nessuna intenzione di interessarsi a qualcosa che vada al di là del proprio orticello per paura molte volte ma anche per ignoranza, come forse è accaduto a quasi tutti i candidati alle ultime elezioni cittadine, eletti e non. Mentre sulla questione H vi era un pullulare di esperti, politici con amicizie e numeri di cellulari importanti a disposizione, una varietà infinita di gente intenta nel caso anche all autocombustione per difendere lH, per quanto riguarda il tema rifiuti vi è un silenzio generale che verrebbe da definire omertoso vista la mole di notizie che inondano di questi tempi i mass media locali, ingiustificato per essere buoni. Una sorta di cecità collettiva, uno stato di standby generale lieto agli speculatori ed affini. C’è da chiedersi se è questo assenteismo il modello che volevano perseguire i non eletti, e se è la strafottenza verso i gravi problemi il modello che stanno perseguendo gli eletti di maggioranza ed opposizione che siedono in Consiglio Comunale tra i molti, ma non tutti, sia chiaro, che non hanno mosso un dito nei confronti della questione. E’ degno di nota tra tutti il silenzio di quasi tutte le sezioni di partito, in particolare quello duraturo e profondo delle eventuali sezioni di centro-destra della cittadina di Cariati(..ma esistono davvero poi?!…), quella dell’ UDC in primis che, oltre a ricoprire il ruolo del dormiente sui temi scottanti come H e Discarica di Scala, non sembra fare altro. Ecco perchè si reputa necessario da parte degli esponenti locali di questo partito, cioè i consiglieri comunali dell’Udc Tommaso Critelli e Francesco Cosentino far suonare la sveglia! La loro stessa sveglia evidentemente! Al Dott. F. Cosentino bisognerebbe chiedere con maggior fermezza un suo impegno, essendo lui anche funzionario di partito, nella difesa del territorio da questo tentativo di “estorsione”, ciò dovrebbe essere doveroso per tutti coloro i quali intendono la politica come una missione, sia in senso laico che cristiano. Tra i tesserati illustri dell’Udc vi è anche il Presidente della Sezione Turismo di Confindustria, l’Avv. A. Cosentino. Imprenditore di successo e proprietario anche di un noto villaggio turistico situato vicino la foce del fiume Nika, cioè in prossimità della struttura privata abusiva in questione, l’Avvocato Cosentino è stato, nel recente passato, candidato alla Regione Calabria con il Partito di Casini. Come è possibile che un personaggio che ricopre e ha ricoperto ruoli pubblici importanti, molti dei quali non citati, non abbia mai avvertito la necessità di esprimersi su una questione che tiene banco da ormai più di tre anni?! I comitati in lotta sul territorio tentano da sempre di sensibilizzare cittadini e istituzioni sulle istanze. Sulla questione in particolare, i risultati raggiunti fanno intendere che vi è una parte di comunità sveglia e pronta a rimboccarsi le maniche se fortemente sollecitata, capace di progettare anche. Qualcuno perennemente sulla stampa prova ancora a far passare i movimenti in lotta e gli attivisti come coloro capaci solo a lamentarsi; la vicenda di Scala Coeli è invece lennesima prova che la tesi sostenuta da qualcuno al libro paga di qualcun altro è solo strumentale al bene economico di importanti amici e sovvenzionatori, non è di conseguenza una considerazione genuina. La stessa paventata visita alla discarica di Scala del Presidente Scopelliti viene concepita dai movimenti e dai comitati impegnati sulla questione come DOVEROSA, nientaltro. Le istituzioni hanno dei compiti, non fanno dei piaceri. E’ chiaro che col silenzio e l’indifferenza si agevola un circuito che sta mostrando la sua pericolosità. I comitati, i movimenti ed i cittadini attivi nella lotta per la salvaguardia del territorio invitano nuovamente tutti ad impegnarsi per rovesciare questo sistema e fermare la “macchina divora territorio” del ciclo dei rifiuti calabrese. E’ da tempo che i comitati in sinergia con molte istituzioni locali propongono una gestione Virtuosa Pubblica e Partecipata dalle comunità. Solo unendo il territorio si esce dalla crisi evitando ulteriori inutili scempi ambientali, rilanciando Bonifiche e Raccolta Differenziata Spinta porta a porta. ” Per lo sviluppo reale del nostro territorio: fermare le speculazioni e valorizzare le nostre risorse turistiche, agricole, storiche, naturali. Un percorso che capovolga il ricatto del lavoro, che la disoccupazione e la precarieta? dilaganti rendono sempre piu? barbaro e con cui nella nostra terra si sono imposti ecomostri e soluzioni medioevali come centrali, discariche, inceneritori, scelte che non solo ammalano ed uccidono nel silenzio migliaia di calabresi, ma distruggono anche le vere risorse e prospettive della Calabria, e con esse migliaia di posti di lavoro. ” Purtroppo anche su questo tema, come sulla questione della discarica di Scala Coeli, per alcuni vige il seguente motto: È sempre possibile svegliare uno che dorme, ma non cè rumore che possa svegliare chi finge di dormire. Le Lampare
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