ITALIA SOTTO INCHIESTA!

ACCUSE DI COMPLICITÀ IN PRESUNTO 'GENOCIDIO' A GAZA SOLLEVANO INTERROGATIVI INTERNAZIONALI

Gaza

Antonio Loiacono

La situazione internazionale si fa incandescente in seguito alle pesanti accuse di complicità, rivolte all’Italia, per il presunto sostegno ad Israele nell’ambito del conflitto in corso nella Striscia di Gaza. Il nostro Paese si trova ora di fronte a due denunce, una penale e l’altra civile, a seguito di queste contestazioni.
L’esposto presentato alla Procura di Roma da una rete di avvocati sostenuti dal Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia (Cred), mira a porre sotto i riflettori il presunto coinvolgimento italiano nel fornire bombe e munizioni utilizzate da Israele in sette mesi di conflitto a Gaza. Questa mossa legale, spiegata dall’avvocato del Cred, Fabio Marcelli, si basa sulle presunte azioni di genocidio e violazioni dei diritti umani commesse dall’esercito israeliano e cerca di far valere le misure cautelari emanate dalla Corte internazionale di giustizia (Icj) per porvi fine.
In particolare, Marcelli sottolinea che il crimine di genocidio non riguarda solo le uccisioni militari dirette, ma anche azioni che privano la popolazione di risorse vitali come acqua, energia e comunicazioni. L’esposto si basa su evidenze, incluso l’invio di armi da parte dell’Italia, che secondo Marcelli sarebbe il terzo esportatore di armamenti a Israele dopo Stati Uniti e Germania. Il ministro Tajani ha dichiarato che tale traffico è stato interrotto dopo il 7 ottobre, ma ci sono dubbi in merito a questa affermazione in base ai dati diffusi da varie organizzazioni.
La seconda denuncia riguarda la sospensione delle donazioni dell’Italia all’agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa) a seguito delle accuse di collaborazione con assalti condotti da Hamas in Israele. Tuttavia, un recente report indipendente ha smentito tali accuse, portando Paesi come la Germania a riprendere le donazioni all’agenzia delle Nazioni Unite.
La vicenda evidenzia l’importanza di un’accurata valutazione delle politiche estere e di difesa adottate da parte dell’Italia, nonché della necessità di promuovere il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale nel contesto del conflitto israelo-palestinese.
È fondamentale che l’Italia affronti queste denunce con la massima serietà e trasparenza, garantendo un’inchiesta approfondita ed imparziale sulle proprie azioni e responsabilità. Solo attraverso un’analisi rigorosa ed all’impegno per il rispetto dei principi fondamentali della giustizia e della dignità umana, l’Italia potrà dimostrare il suo “interesse” per la pace, la sicurezza ed i diritti umani a livello internazionale.
La complessità del panorama geopolitico e delle dinamiche in atto richiede una visione lungimirante e responsabile da parte delle autorità italiane, finalizzata a promuovere una cultura della pace e della cooperazione internazionale, nel rispetto dei valori universali della giustizia e della solidarietà.

 

 

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