
di Marco Toccafondi Barni
Le 4 regine d’ Europa
– Alla fine si puo’ dire quel che si vuole dei grandi tornei come Mondiali, Europei o Coppa America, ma solitamente tra le prime ci arrivano sempre o quasi i grandi nomi. Certo, le sorprese talvolta non mancano (vedi il Marocco nell’ ultimo Mondiale), ma sono appunto sorprese. Questo Europeo non fa eccezione, perché tra le 4 regine continentali ci sono dei nomi già visti tante volte: c’è chi il calcio lo ha inventato (gli inglesi), chi lo ha rivoluzionato (gli olandesi), chi lo ha modernizzato (gli spagnoli) e infine chi crede di giocarlo meglio di tutti (i francesi).
INGHILTERRA – SVIZZERA 6 – 4 (1-1)
– E’ stata forse la partita più brutta e noiosa dell’ Europeo. Primo tempo senza occasioni né palle gol. Sì, forse la squadra di Southgate ha il possesso palla e prova anche a fare la partita, però di azioni pericolose zero assoluto. Kane non si vede mai e anche Bellingham pare in ombra, l’unico che prova a fare qualcosa nei primi 45 minuti è Bukayo Saka. Il “gunner boy” sarà decisivo. Nella ripresa, dopo una prima frazione senza occasioni da gol, si comincia senza cambi, la cautela domina e c’è forse troppa paura di fare la mossa sbagliata da parte di entrambi i tecnici. La posta è altissima. Un match talmente bloccato lo puo’ sbloccare solo un episodio: ne capitano due. Uno per parte. A sorpresa il primo è per la formazione rossocrociata: un tocco che poteva fare la storia quello di Breel Embolo, non andrà così. Peccato per il ragazzo camerunense naturalizzato svizzero e attualmente in forza al Monaco. Il vantaggio arriva inaspettato, come già detto su un episodio: il talento “bolognese” Ndoye entra in area inglese e da una posizione senz’altro defilata crossa, arriva Stones che pasticcia e tocca il pallone in maniera scomposta, la sfera arriva a Embolo che, proprio sulla linea di porta, la tocca e segna. Svizzera avanti e il punto adesso è che manca solo un quarto d’ora al 90°, gli elvetici ci credono.
Ma non andrà così, perché vi ricordate del migliore in campo in una partita priva di emozioni e mai veramente decollata ? Lui è Saka, il ragazzo d’oro dell’ Arsenal ci mette 5 minuti a pareggiare i conti in vista dei supplementari. Dopo un triplo cambio da parte di Southgate la nazionale dei 3 leoni va all’ assalto, spingono tanto i calciatori di sua maestà e su una respinta dell’ attenta difesa rossocrociata la palla finisce sui piedi di Saka che da fuori lascia partire un bel tiro, un colpo di biliardo, che non trova attento Sommer. Una rarità per il portiere dell’ Inter. E’ uno a uno in neanche 5 minuti. Dopo la grande paura l’equilibrio domina nei due tempi supplementari. Si va quindi dagli 11 metri: gli inglesi a differenza dell’ ultima finale europea con gli Azzurri sono implacabili e non falliscono mai, mentre il difensore elvetico Akanji sbaglia per primo. Il dischetto salva la regina e l’ Inghilterra va nuovamente in semifinale. E’ la seconda volta consecutiva, rieccola. Appunto.
OLANDA – TURCHIA 2 – 1
– Dopo 20 anni l’ Olanda torna tra le 4 regine europee e lo fa grazie a un gol propiziato dal suo uomo migliore: Cody Gakpo. Certo, quello dell’ attaccante del Liverpool non è un GakGol e dunque niente capocannoniere in solitudine per ora, ma è un autogol (di Akaydin) importantissimo. Gli “Orange” partono molto meglio, delude uno dei talenti più cristallini e che potrebbe anche arrivare il serie A l’anno prossimo (si parla di Roma e Milan), cioè Depay. Però altri ci sono, eccome se ci sono, infatti la partita la fanno decisamente gli olandesi, anche se durante la prima mezz’ora resiste un equilibrio evidente. Ma a 10 minuti dalla fine del primo tempo passa, un po’ a sorpresa, la Turchia. E’ rocambolesco il gol: c’è un corner battuto da Calhanoglu, respinge la retroguardia arancione e la palla finisce a un Guller che immagina un cross geniale, arriva Akaydin che la metta anche per colpa di una disattenta difesa olandese. Si va al riposo con i turchi in vantaggio e un Montella felice come non mai che salta in panchina. Non è finita però, nella ripresa gli uomini di Rambo Komean partono forte e nel giro di circa 5 minuti la ribaltano: dapprima è un altro interista, De Vrij, che va in cielo e più in alto di tutti supera il miracoloso Gunok degli ottavi. Passano 5 minuti o poco più e l’uomo del destino, il capocannoniere del torneo in coabitazione, pressa Mert Muldur che nel tentativo di anticipare lo spauracchio olandese la mette nella sua porta.
E’ ribaltata, finirà così nonostante le 3 clamorose palle gol per i turchi, che non si arrendono fino al fischio finale. Dopo vent’anni Olanda in semifinale. Chi il calcio lo rivoluzionò con il leggendario calcio totale se la vedrà con chi il gioco più bello del mondo lo ha inventato.
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