Cariati: l’ordinario ha ripreso il suo corso. Non basta!

Sarò di sicuro molto più felice quando Cariati riuscirà a rendere automatico l’ordinario

Sembra che a Cariati qualcosa di nuovo sotto il sole si muova. Non possiamo che essere contenti. Insomma, la paura che con l’arrivo dei villeggianti l’immobilismo avrebbe istigato qualche dura reazione: ha spinto l’attuale amministrazione comunale a sbracciarsi.

Pulizia delle spiagge, verifica di coloro che sversamento irregolarmente i rifiuti urbani lungo il perimetro cittadino, coperture delle buche stradali, pulizia di marciapiedi e aree verdi, nuovi dispositivi traffico sul lungomare e centro storico, sistemazione di alcune discese al mare, approvazione del piano spiagge, regolamentazione dell’accesso all’area portuale e avanti così. 

Si tratta per la gran parte di interventi ordinari, salvo il piano spiagge la cui approvazione si attendeva da molti anni. Sarà di sicuro un ottimo inizio per pianificare la prossima stagione estiva. 

È proprio sull’ordinario che vorrei soffermarmi un attimo. Ben venga il suo ripristino che, però, significa anche tanto altro ancora. È impossibile immaginare un nuovo corso, senza che la gestione dell’ordinario vada a regime. La vera partita sul rilancio del Paese si gioca tutta su questo punto. 

Il vero problema, infatti, è che l’ordinario a Cariati negli ultimi anni si é deregolamentato, trasformandosi in straordinario. Ogni volta che ha fatto la sua comparsa, in special modo prima dell’avvio della bella stagione, è stato presentato come evento eccezionale. Sbagliato. 

Resta il fatto che, invece, bisogna guardare al domani, partendo proprio dalla risoluzione automatica delle cose semplici. Il cui elenco è molto più lungo di quanto si è affrontato nell’ultimo periodo. Personalmente non voglio sminuire quanto fatto, ma non voglio nemmeno passare per chi esalti quanto registrato in queste settimane. 

La priorità è tutt’altra. Sarò di sicuro molto più felice quando Cariati riuscirà a rendere automatico l’ordinario, in modo che gli amministratori si possano concentrare, una volta per tutte, su una strategia di sviluppo economico e sociale di medio lungo periodo. Solo così potremmo dire di aver superato finalmente anni di vero torpore. 

Nicola Campoli

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