AUTONOMIA DIFFERENZIATA E TUTELA DELLA SALUTE: LE IMPLICAZIONI DI UNA LEGGE CONTESTATA

Antonio Loiacono

L’entrata in vigore della legge sull’autonomia differenziata (avvenuta ieri 13 luglio) sentenzia il lancio di una nuova era nel panorama politico e sanitario italiano. Tuttavia, il dibattito scaturito dalle reazioni di alcune Regioni, intente a contrastare tale normativa, evidenzia un profondo quanto significativo impatto potenziale su una questione vitale: la tutela della salute dei cittadini, uno dei cardini imprescindibili sanciti dalla nostra Costituzione.
Il presidente della Fondazione Gimbe, tramite un post su “X” (la nota piattaforma social) pone l’accento sui rischi che questa legge potrebbe comportare, specialmente in un contesto di crescente crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. L’implementazione di maggiori autonomie regionali nel settore sanitario, da un lato, potrebbe acuire le disuguaglianze già presenti tra le diverse aree del paese, mentre, dall’altro, si paventa il rischio di sovraccaricare i servizi sanitari delle Regioni settentrionali, con un conseguente aumento dei tempi di attesa e un deterioramento della qualità dell’assistenza destinata ai propri cittadini.
La gravità della questione emerge nel parallelo tracciato tra autonomia differenziata ed il principio basilare di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute, un equilibrio che potrebbe drasticamente saltare se non attentamente ponderato. L’ipotesi che tale autonomia possa legittimare e accentuare il divario tra Nord e Sud rappresenta non solo una potenziale violazione degli ideali costituzionali ma anche una minaccia concreta per la stabilità stessa del Servizio Sanitario Nazionale.
Altresì, emerge una prospettiva di conflitto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il cui fine è esplicitamente volto a ridurre le diseguaglianze regionali e territoriali, ed a promuovere uno sviluppo armonioso dell’intero paese. Tale discrepanza solleva interrogativi cruciali sulla coerenza delle politiche pubbliche e sull’allineamento degli obiettivi strategici, ponendo in luce la complessità delle sfide che il nostro sistema politico deve affrontare per garantire un futuro equo e sostenibile.
Il dibattito sull’autonomia differenziata ed il suo impatto sulla salute pubblica, pone al centro dell’attenzione una serie di sfide e dilemmi fondamentali. È imperativo riflettere attentamente sulle conseguenze di scelte che potrebbero plasmare, ex novo e radicalmente, il nostro sistema sanitario e la garanzia di accesso alla salute per tutti i cittadini. Il confronto tra interessi regionali e nazionali, tra autonomia e uguaglianza, mette in risalto la complessità della nostra realtà politica e socio-sanitaria, richiedendo un approccio prudente e consapevole a qualsiasi futura decisione in merito.

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