Solo una famiglia su tre riesce a risparmiare

FONTE: economiaweb.it – Sempre più italiani vogliono risparmiare, ma diminuiscono sempre più le famiglie che riescono effettivamente a farlo. Queste le conclusioni dell’indagine Acri-Ipsos per l’85esima giornata del risparmio che si tiene il 31 ottobre 2012. Solo il 28% delle famiglie (era il 35% lo scorso anno) é riuscita ad accumulare qualcosa mentre oramai prevalgono (sono il 40%) coloro che spendono tutti guadagni e cresce al 31% il numero di coloro che ricorrono a quanto accumulato in passato o ai debiti per arrivare a fine mese. MENO MATTONE, MEGLIO I BOT. Il mattone non è più l’investimento sicuro per eccellenza degli italiani che preferiscono tenere i propri risparmi liquidi o destinarli a forme ritenute meno a rischio come titoli di stato o libretti postali. Secondo la ricerca gli immobili rimangono l’investimento ideale solo per il 35% contro il 70% del 2006 e il 43% dello scorso anno. Cresce fortemente al 28% poi chi pensa sbagliato qualsiasi investimento. CRESCE LA FIDUCIA PER EUROPA. Gli italiani ritengono l’attuale crisi molto grave e ancora lunga, ma cresce la fiducia per il futuro dell’Italia e dell’Europa. L’86% degli italiani ritiene che la crisi sia assai grave e più di 3 su 4 si attendono che duri almeno altri 3 anni. «Però gli italiani guardano al futuro con una nuova fiducia, nonostante la durezza del momento attuale». A livello complessivo considerando il futuro personale, locale, nazionale, europeo e mondiale il 45% è ottimista, contro il 38% di pessimisti (il restante 17% è in equilibrio). CALA LA SFIDUCIA NELL’ITALIA. E’ inoltre da segnalare la marcata riduzione di sfiducia nei confronti dell’Italia: ben 30 punti percentuali. Gli sfiduciati riguardo al Paese, infatti, sopravanzano di 5 punti percentuali i fiduciosi (il 37% contro il 32%), ma nel 2011 gli sfiduciati erano più della metà della popolazione (il 54%). Torna anche la fiducia sulle prospettive future dell’economia europea con i fiduciosi che sopravanzano di 11 punti percentuali i pessimisti (il 36% di ottimisti contro il 25% di pessimisti) e un recupero simile riguarda anche l’economia mondiale nel suo insieme.

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