SCALA COELI, LA NUOVA ATLANTIDE CALABRESE?

ESISTE, RESISTE E HA PURE IL MARE. MA PER LA REGIONE CALABRIA... SCALA COELI NON È PERVENUTA!

Marina di Scala Coeli (San Leo)

Antonio Loiacono

Scala Coeli esiste. Non è una leggenda, non è un mito tramandato da vecchi marinai né un nome di fantasia stampato su qualche vecchia mappa ottocentesca. Scala Coeli è lì, affacciata con orgoglio sul mar Ionio, con il suo tratto di costa (San Leo), le sue colline che guardano l’orizzonte e la sua gente che al mare ha sempre dato qualcosa – se non altro i propri figli, mandati con onore in Marina in tempo di leva obbligatoria, proprio perché “comune rivierasco”.

Eppure, per l’Ente per i Parchi Marini regionali, Scala Coeli è scomparsa. Svaporata. Puff!! Una sorta di Atlantide calabrese. Qualcosa deve essere andato storto nei software di geolocalizzazione, o magari, più semplicemente, la memoria geografica dei dirigenti regionali ha subito un blackout… geologico. Come spiegare, altrimenti, l’assenza del nostro Comune dall’elenco degli Enti Locali invitati al tanto pubblicizzato forum del 15 aprile, durante il quale sarà presentata con enfasi l’adesione dell’Ente Parchi Marini alla Carta Europea del Turismo Sostenibile?

A leggere i comunicati stampa regionali, c’è da restare basiti e un tantino storditi. Si parla con toni ispirati e solenni di “50 comuni costieri coinvolti”, “17 mila ettari di biodiversità”, “valorizzazione delle ZSC”, “eco-turismo esperienziale” e di tutta una serie di paroloni che vanno tanto di moda nei convegni. Ma tra quei “50 comuni” – selezionati probabilmente con una bussola rotta o una cartina delle Canarie – Scala Coeli non c’è!

Non si capisce se si tratti di disattenzione, ignoranza o – peggio – scelta deliberata. Ma una cosa è certa: qualcuno, da quelle parti, ha seri problemi con la geografia. E forse anche con il concetto di inclusione territoriale. Possibile che tra i mille uffici, le mille commissioni, i mille progetti “calati a terra” (termine meraviglioso, degno del miglior lessico burocratico), non ci sia stato uno, dico uno, che abbia aperto Google Maps? O almeno chiesto a un ragazzino delle medie di indicare dov’è Scala Coeli? Spoiler: è sulla costa. Sul serio. Andate a controllare.

Il paradosso è che, mentre si blatera di turismo sostenibile, di coinvolgimento delle comunità locali, di rilancio delle economie costiere, proprio una di quelle comunità – che il mare ce l’ha davvero – viene tagliata fuori dal discorso. Non per motivi politici o tecnici. No, semplicemente perché “non pervenuta”.

A questo punto, proporremmo un’iniziativa concreta: una gita scolastica per i vertici dell’Ente Parchi Marini. Tema: “Alla scoperta della Calabria costiera”. Prima tappa: Scala Coeli, dove il mare lo si vive e lo si rispetta da sempre, senza bisogno di convegni, piani strategici e paroloni importati da Bruxelles.

E magari, già che ci siete, portate anche qualche cartina geografica aggiornata. O fatevi aiutare da qualche pastore locale: loro sì che conoscono ogni angolo di questa terra dimenticata, molto più di chi oggi pretende di guidarne il futuro turistico da dietro una scrivania climatizzata.

Nel frattempo qualcuno, indignato, dichiara:  ”Da Scala Coeli continueremo a guardare il mare, come abbiamo sempre fatto. Non ci serve un invito per sentirci parte di questa Calabria marinara. Ma, sia chiaro, la prossima volta che organizzate un forum sul turismo costiero e dimenticate un Comune costiero… almeno abbiate il coraggio di dire che è per risparmiare sulle sedie. Perché a farci sparire dalla cartina, non ci riuscite. Ma a farvi sparire dal ridicolo… ci pensiamo noi!”

 

Views: 361

Puoi essere il primo a lasciare un commento

Lascia una risposta