
Ormai siamo prossimi alla Santa Pasqua che sarà destinata purtroppo a passare in sordina.
Tra qualche giorno sarà la domenica delle Palme che segna di norma l’inizio dei tradizionali riti della settimana santa.
Quest’anno, ahimè, sarà tutt’altra storia e non devo aggiungere altro, vista la terribile pandemia che ci ha coinvolto come Paese e mondo intero.
L’emergenza sanitaria COVID-19, che domina da qualche tempo le nostre giornate che si susseguono tutte uguali, forzatamente ci obbligherà a rispettare le regole e, quindi, a restare a casa.
Dopo tantissimi anni, ben trenta, rinuncerò alle mie deliziose ferie pasquali a Cariati.
Una gradevole abitudine che rallegrava e bollava l’inizio della imminente stagione estiva.
La consapevolezza che l’inverno fosse alle nostre spalle e che l’aria si facesse più frizzante.
Immergersi nei colori, profumi e odori della Cariati primaverile mi hanno sempre trasferito una forte carica emotiva.
Passeggiare sul lungomare e immaginare da li a qualche settimana la possibilità di riprovare nuovamente la gioia di tuffarsi nell’azzurro del mare.
Non sarò di sicuro l’unico a non venire a Cariati nelle prossime settimane. Infatti, saranno tanti i cariatesi, che sono lontani, e molti i turisti che per evidenti ragioni non potranno trascorrere le loro festività in loco.
Confesso. Mi dispiace non poco. Certo c’è da resistere e sperare che si ritorni presto alla normalità, superando l’angoscia del tempo sospeso, che stiamo tutti obbligatoriamente subendo.
Cariati mi mancherà tanto. E ancora di più i moltissimi amici e amiche cariatesi ai quali rivolgo un mio carissimo abbraccio e gli auguri pasquali.
Allora non riuscirò a scambiare con Vincenzo, Michele, Mimmo, Pio, Antonio, Franco, Cataldo, Enza, Francesco, Lucia, Ignazio, Aldo, Pietro, Mauro, Vincenzo, Mario, Leonardo, e tanti altri ancora, quelle piacevoli e spensierate chiacchierate all’insegna della cordialità.
L’ipotetica fine dell’emergenza sembra allontanarsi sempre più. Al termine l’impatto del cambiamento sarà di sicuro profondo.
Mi è difficile immaginare per me un futuro a Cariati munito della mia bella mascherina e compostezza.
Ma se dovesse rappresentare la condizione per farsi coinvolgere dalle sensazioni ed emozioni che solo a Cariati si possono percepire, lo farò senz’altro con tanta passione e orgoglio.
Farò in modo, quindi, di adattarmi all’emergenza pur di venire nella perla del basso ionio cosentino.
Nicola Campoli
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