
■Antonio Loiacono
In Calabria, la sanità è ormai un affare da commissari. Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, già commissario della sanità calabrese, è stato nominato anche commissario per lo stato di emergenza ospedaliera, dichiarato lo scorso 7 marzo dal Consiglio dei ministri. Di fatto, Occhiuto diventa commissario di sé stesso: dovrà gestire con poteri straordinari un settore di cui è già responsabile, ma che evidentemente richiede strumenti ancora più incisivi per essere risollevato.
La nomina, paradossalmente, è arrivata su richiesta dello stesso Occhiuto, che con una Pec del 5 febbraio aveva chiesto di poter accelerare la realizzazione di nuove strutture sanitarie e il potenziamento di quelle esistenti. Tra gli interventi urgenti rientrano gli ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia, della Piana di Gioia Tauro, di Locri, oltre a quelli finanziati dall’Inail per le Aziende Gom Reggio Calabria, Asp Reggio Calabria, Ao Cosenza, Aou Catanzaro e Asp Crotone. Un piano ambizioso, che però si scontra con l’ormai cronica difficoltà di portare a compimento le opere pubbliche nella regione.
L’ordinanza della Protezione civile, firmata dal Capo dipartimento Fabio Ciciliano, evidenzia l’urgenza della situazione e stabilisce che il nuovo commissario possa operare con poteri straordinari, in deroga alle procedure ordinarie. Una necessità, si legge nel documento, dovuta all’impossibilità di gestire l’emergenza con i normali iter amministrativi, troppo lenti per rispondere all’attuale crisi sanitaria.
Occhiuto, che svolgerà il nuovo incarico a titolo gratuito, potrà avvalersi di tutte le strutture della Regione, degli enti territoriali e degli organi della Protezione civile, oltre a definire con le forze dell’ordine l’eventuale assegnazione di personale. I costi saranno a carico del bilancio regionale.
Questa nuova nomina pone però un interrogativo: se per sbloccare la sanità calabrese il commissario della sanità ha bisogno di un altro incarico da commissario, la vera emergenza è forse nel sistema stesso. Riuscirà Occhiuto, ora investito di pieni poteri, a trasformare le promesse in realtà? La risposta, come sempre in Calabria, arriverà solo dai fatti.
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