
Salvini, immagino, spera che a Bologna gli antagonisti e i centri sociali facciano quanto più casino possibile: è il solo modo che ha per non farsi rubare le aperture dei giornali da un evento che, quando lanciò la sua adunata bolognese, non poteva prevedere: la corsa disperata di Valentino Rossi al titolo mondiale.
Bologna a ferro e fuoco: che cosa fantastica sarebbe, per Salvini! Potrebbe invadere tutti i talk show con una felpa in più, con su scritto sono una vittima dei rossi, e fare il martire da qui alla fine dell’anno (poi cominciano i saldi, e la gente pensa ad altro).
E anche se antagonisti e centri sociali faranno casino, deve sperare che il Valentino nazionale non ce la faccia a vincere il titolo, e meno ancora a vincere la gara di oggi perché è evidente che l’adunata bolognese, una sorta di rimpatriata fra camerati che ultimamente s’erano un po’ - anzi, un po’ tanto - dispersi, gli italiani, tutti schierati a fianco del loro amatissimo centauro, la seguono abbastanza distrattamente.
In fondo, in un recupero della destra nella politica nazionale ci credono in pochi. Berlusconi è oramai in disarmo e lo stesso Salvini è in frenata: la sua proposta fermiamo l’Italia non solo è naufragata, ma addirittura se la sono scordata tutti, e lui stesso si guarda bene dal farne menzione. Quanto alla Meloni, bisogna dire che è più credibile, e decisamente più simpatica, nell’imitazione che ne fa Paola Minaccioni su Il Ruggito del coniglio che non al naturale.
Non migliore fortuna, temo, attende la neonata “Sinistra Italiana”, che contemplo con un sospiro e con mesta simpatia. Bella la formula Happy days Renzi, ma non credo che il futuro della neonata formazione sarà molto roseo. Il divisionismo interno alla sinistra ha già consegnato la Liguria a Toti dal tondo faccione: là non ha vinto lui, infatti, ma ha perso il PD. E comunque, l’avversario di Renzi adesso non è più la destra ma il grillismo.
L’impressione dunque è che alla fine, memori della sciagura, i simpatizzanti di sinistra, quando si tratterà di votare, spaventati dall’onda montante del grillismo si tureranno il naso e continueranno a votare PD, con buona pace delle speranze ormai fruste e un po’ polverose di chi continua ad aspettare che sorga il sol dell’avvenire. Dunque, alla fine lo scontro sarà tra il dilettantismo velleitario dei grillini e l’ottimismo di facciata del renzismo, che al momento ha la fortuna di essere assistito da un recupero dell’economia che in qualche modo nasconde il malessere e il disagio sociali.
Siamo proprio messi bene.
Giuseppe Riccardo Festa
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