
Anche Cosenza è tra le città coinvolte dall’inchiesta della Guardia di Finanza di Torino e che ha visto la nascita di un vero e proprio “Coronavirus Shop”.
Questo è il nome riportato in uno dei tanti siti individuati che ponevano in vendita migliaia di articoli, spacciati come “antidoti” contro il virus, venduti a prezzi folli.
Ionizzatori d’ambiente, mascherine, tute, guanti protettivi, prodotti igienizzanti, occhiali, kit vari, facciali filtranti, copri-sanitari, integratori alimentari.
Insomma, di tutto un po’, il cui utilizzo da parte dei consumatori faceva intendere di poter garantire l’immunità totale dal COVID-19.
Salgono così a 33 in pochi giorni i truffatori del web che per la vendita per ogni singolo articolo hanno raggiunto le migliaia di euro.
Torino, Cosenza, Napoli, Foggia, Rimini, Salerno, Caserta, Modena, Cagliari, Campobasso, Mantova e Macerata, le province coinvolte nell’operazione.
I finanzieri hanno segnalato all’autorità giudiziaria le 16 società coinvolte per la responsabilità amministrativa derivante dalla commissione dei reati.
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