
Non vuole essere una polemica, ma di sicuro una riflessione a voce alta. A Cariati ho regalato, in sinergia con l’Associazione “Cariati: Informazione e Cultura”, cinque mini librerie di territorio. Una iniziativa che ha voluto significare una semina, seppure minima, in campo culturale. Cariati, ricordo, a giusta ragione manca di una biblioteca comunale. La “Perla del Mare Ionio” trabocca di una storia millenaria, del resto ricca di un patrimonio storico, artistico e paesaggistico di impareggiabile valore. Il Paese ha artisti e scrittori di fama nazionale ed internazionale che masticano cultura quotidianamente e dei quali siamo tutti particolarmente orgogliosi.
Non mi spiego, perché le mini librerie appaiono abbandonate al loro destino. Forse perché le ha donate un “forestiero”? Non ci voglio credere. Nel mio piccolo le rimpinguo di testi ogni volta che posso. Grazie al generoso sostegno di amici e amiche turisti. Purtroppo le trovo sempre in disordine e prive di molti libri. Ne traggo, inevitabilmente, le conseguenze. Tanti forse li prendono e non li riportano. Quindi, contro il vero spirito e senso del progetto.
Più che altro, però, nessuno prova a tenere cura nell’esposizione. Mettendo, ogni tanto, ordine tra gli scaffali. Il mio appello é rivolto a qualcuno di buon cuore che se prenda cura. Mi rivolgo ai tanti uomini e donne di cultura e professionisti di Cariati, persone sensibili e disponibili. Lo spirito di comunità si alimenta in particolare modo attraverso le piccole iniziative, come del resto quella di cui scriviamo. Non voglio, assolutamente, credere che non ci sia nessuno che abbia qualche minuto per dare un occhio a questa meritoria iniziativa. Le condizioni di partenza e i primi segnali non sono certo ideali. Speriamo che il resto arrivi presto.
Nicola Campoli
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