Cariati sta cambiando, grazie a una “mini rivoluzione gentile”! 

La scommessa è di riuscire a rendere Cariati una comunità normale

Quello che sta accadendo a Cariati, dopo l’ultima tornata di elezioni amministrative dello scorso metà maggio, non è altro che una mini “rivoluzione gentile”. Ho utilizzato queste parole, piuttosto forti perché c’è bisogno, infatti, di infondere coraggio all’amministrazione guidata dal Sindaco Cataldo Minò. Una iniezione di fiducia importante, perché si faccia sempre bene risalendo la china di un Paese che scivolava da tempo lungo un piano inclinato.  

Al progetto di cambiamento del Paese deve crederci non solo la nuova maggioranza di Palazzo Venneri, ma anche tutta la cittadinanza, compreso la fetta corposa di turisti che amano Cariati. Avendo la possibilità di dialogare con quest’ultimi, anche durante l’intero anno, era forte in essi il terrore di affrontare un’altra stagione come quella degli scorsi anni, caratterizzata dalla preoccupante emergenza rifiuti. Ebbene si è subito capito che la nuova ditta incaricata del servizio è fatta di altro spessore sul piano dei mezzi, uomini e capacità e vuole fare bene il proprio lavoro. 

C’è di sicuro da registrare ancora qualcosa nella pratica della raccolta di tutti i gironi, più che altro nel fatto che gli operatori non conoscono ancora bene le mille sfaccettature del territorio e, quindi, non riescono ancora a memorizzare le diverse stradine per realizzare in modo completo la raccolta porta a porta. Sono stato sempre del parere che la nuova amministrazione non avrebbe avuto la bacchetta magica per la risoluzione delle mille criticità, ma la scelta di affrontare di petto le priorità più importanti della stagione estiva le avrebbe dato la possibilità di fare la propria parte, passando poi da settembre a una pianificazione e programmazione dei necessari interventi infrastrutturali a medio lungo termine.

Mi limito in questo momento a dare un giudizio che non può che essere positivo sull’attuale avvio dell’amministrazione comunale che sta cambiando volto al territorio. Certo non bisogna crogiolarsi nell’avere affrontato con il metodo giusto le principali criticità. Naturalmente le criticità ce ne sono ancora. Mi spiego meglio: Cariati in questo momento è un paese piuttosto pulito. In più, però, si sa bene che per dare un volto diverso a Cariati non bastano due mesi, ma molto di più per fare in modo che tutto ciò che viene messo in piedi dall’amministrazione possa poi essere realizzato. 

La scommessa è di riuscire a rendere Cariati una comunità normale, esplodendo i suoi punti di forza come lo sviluppo turistico ragionato del territorio, riqualificando modalità, esigenze e postura fisica e mentale dei flussi di visitatori. Certo, per fare tutto questo bisogna ritagliarsi il giusto tempo, trovando nel contempo le risorse necessarie. 

Nicola Campoli 

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