
È un momento quello che sta attraversando il Comune di Cariati particolarmente difficile.
Da quando seguo le vicende di Palazzo Venneri non ricordo uno spaccato così complicato.
La sensazione è di un abbandono generalizzato che non offre più alcuna speranza.
Le dimissioni riguardano anche la struttura dirigenziale che non è nelle condizioni di affrontare più neanche l’ordinario.
Infatti, la conseguenza di ciò sono le dimissioni che ha rassegnato in data odierna l’architetto Giuseppe Matera, dal ruolo di dirigente dell’area tecnica.
C’è adesso da attendere per il futuro dell’amministrazione comunale lo scadere dei venti giorni dalle dimissioni del Sindaco Greco, sembra che il limite è fissato al 30 dicembre, quando il Prefetto di Cosenza nominerà il commissario prefettizio.
È la condizione dalla quale Cariati dovrà per forza di cose ripartire. Quel giorno segnerà, senza dubbio, il fallimento del progetto dell’Alternativa.
La speranza è che la comunità possa ritrovare rapidamente la forza per un significativo ‘battito’ di orgoglio.
Nella scelta che i cariatesi saranno chiamati a fare per la nuova governance amministrativa non si potrà prescindere dalla necessità di fondarla sulla credibilità delle persone che si faranno avanti.
Probabilmente è anche vero che si dovranno esplorare territori nuovi della politica, visto anche il deterioramento del clima e dei rapporti tra gli esponenti delle diverse parti politiche.
È arrivato il momento che, dopo il recente tracollo, il Comune di Cariati possa risorgere.
Servono persone di buon senso che sappiano fare della virtù della pazienza la loro migliore arma per affrontare la dura salita.
Urge un patto civile, un patto collettivo tra le forze sane della comunità, superando anche ogni forma di rancore tra le persone.
Come è fondamentale una riserva di valori etici e morali che devono arricchire sempre più la comunità.
Il destino di Cariati non può assolutamente essere preda di forme di odio.
Il domani potrà anche vedere più posizioni politiche divergenti in seno all’amministrazione comunale, ma tutti i protagonisti si devono sentire partecipi di una nuova qualità della crescita civile, sociale e economica del paese.
L’auspicio è che Cariati segni una stagione nuova di sviluppo, che non potrà prescindere da un rinnovato senso civico dei cariatesi.
Nicola Campoli
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