
Si sarà capito. Non me la prendo affatto. Quando qualcuno mi commenta, in modo pungente o meno, alle mie esternazioni mi fa piacere. Molte volte scrivo, osando, di circostanze cariatesi, seppure non le conosco a menadito. Tutto giusto e lecito. Del resto, ciò rientra nella mia figura di “forestiero”.
D’altronde, non manca occasione che l’ho riconosciuto anche pubblicamente. Scrivo e commento consapevolmente nonostante non conosca tutto e tutti.
Lo faccio anche per provare ad alimentare un sano confronto, ma senza sortire nessun effetto. Naturalmente so benissimo che nessuno mi risponde, perché altrimenti mi si dovrebbe riconoscere un ruolo.
Insomma, non è possibile, perché la legge che va per la maggiore è che il “Paese” è del “Paesano”, ed il sottoscritto non è nessuno se non semplice “straniero”.
Cariati è silente. Non c’è dialogo. C’è solo una atavica contrapposizione, tra blocchi contrapposti sul piano politico, dovuta a fratture insanabili le cui origini non le conosco perfettamente.
Molti in privato, tuttavia, mi riconoscono il generoso impegno, deputato a scardinare un immobilismo. Li giustifico. Non possono farlo pubblicamente per evitare di schierarsi. Sarebbero degli autolesionisti.
A onore del vero, altri mi invitano educatamente a desistere, sottolineando che tanto nulla succederà. Confesso. Non mollerò. Chi vuole é libero di non leggermi. Tanto resto una figura indefinita nel panorama cariatese.
Mi preme dire un’ultima cosa che è il mio comune denominatore. Non è possibile che la nostra Cariati non trovi una strada che la riporti gradualmente a riprendere, dopo anni di fermo, il ruolo che le spetta e che la storia le ha sempre riconosciuto. Io per Cariati ci sono e ci sarò sempre! Buona estate 2021
Nicola Campoli
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