CALABRIA: DOVE LA STORIA SCOLPISCE LA TERRA E IL VINO RACCONTA IL TEMPO

DALLA SUA ANTICA UNIONE CON LA LIGURIA ALLA STRAORDINARIA TRADIZIONE VINICOLA: UN VIAGGIO TRA STORIA, GEOLOGIA E SAPORI UNICI DELLA CALABRIA

Antonio Loiacono

Raccontare la Calabria significa immergersi in un universo di storie incredibili, un intreccio di natura, cultura e tradizioni millenarie che ancora oggi sorprendono il mondo. Di recente, questa straordinaria regione ha brillato sotto i riflettori internazionali alla fiera ProWein in Germania (una fiera dei vini e liquori fondata nel 1994 a Düsseldorf, in Renania Settentrionale-Vestfalia che si tiene nella prima settimana di marzo), portando la sua unicità oltre i confini nazionali grazie all’iniziativa della Regione Calabria, dell’ARSAC e del progetto Calabria Straordinaria. Ma quanto conosciamo davvero della Calabria? Ecco alcuni aspetti affascinanti che forse nemmeno i calabresi stessi sanno!

Immaginate di fare il bagno nelle acque cristalline di Soverato, Diamante o Scilla 23 milioni di anni fa e, con una breve nuotata, raggiungere Portofino o Montecarlo! Sembra incredibile, eppure, durante il Miocene (la prima delle due epoche geologiche in cui è suddiviso il Neogene, il secondo periodo dell’Era cenozoica), la Calabria era fisicamente collegata alla Liguria e incastonata nelle Alpi. Le terre che oggi compongono la punta dello Stivale facevano parte di un’unica placca tettonica che, con il tempo e i movimenti geologici, si è separata dal Nord Italia, dando origine alla regione che oggi conosciamo.

La Calabria vanta un patrimonio vitivinicolo impressionante: 350 varietà di uve, 12mila ettari di vigneti e una produzione annua di 400mila ettolitri di vino, suddivisa tra il 70% di rossi e il 30% di bianchi. Un tesoro enologico che affonda le radici nella Magna Grecia, epoca in cui il vino calabrese era considerato tra i più pregiati del Mediterraneo.

I territori vinicoli della regione sono ben 10, ognuno con caratteristiche uniche:

Cirotano e Crotonese – Culla del celebre Cirò, uno dei vini più antichi d’Italia, prodotto con il vitigno Gaglioppo.

Pollino – Parte della Terre di Cosenza DOP, dove si coltivano vitigni autoctoni come il Magliocco dolce (o Lacrima) e la Guarnaccia.

Donnici – Famoso per i suoi vini robusti, radicati nella tradizione contadina cosentina.

Savuto – Dove il Nerello si esprime in tutta la sua eleganza.

Crati/Esaro – Un territorio di alta qualità enologica, ancora tutto da scoprire.

Lamezia – Tra mare e montagna, con un perfetto equilibrio di sapori.

Costa Vibonese – Piccola ma con una forte identità vinicola.

Locride (Gerace, Bianco, Bivongi) – Produzioni di nicchia dal grande valore storico.

Area grecanica (Palizzi e Bova) – Qui la viticoltura arriva fino a 700 metri d’altitudine, grazie a veri custodi delle vigne.

Costa Viola – Un paesaggio spettacolare dove la vite cresce a picco sul mare.

La Bovesia, conosciuta anche come area grecofona o area grecanica, è una zona speciale della città metropolitana di Reggio Calabria, dove ancora si parla un antico dialetto greco, testimone delle origini elleniche della regione. Qui la viticoltura ha trovato un habitat estremo ma affascinante, con vigneti coltivati su terrazzamenti a oltre 700 metri di quota. Tra le varietà coltivate spiccano il Nerello, il Guardavalle e l’Insolia, vitigni che racchiudono il carattere forte e la storia millenaria di questa terra.

La Calabria non è solo una terra di mare e montagne mozzafiato, ma anche un laboratorio vivente di storia, geologia e cultura vinicola. Dalla sua incredibile evoluzione geologica alla sua straordinaria tradizione vinicola, questa regione ha ancora tantissimo da raccontare. Oggi, grazie a eventi internazionali come il ProWein, il mondo inizia a scoprire l’anima autentica della Calabria, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato per custodire tesori inestimabili.

 

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