ASSEMBLEA PUBBLICA INFORMATIVA-DISCARICA DI SCALA COELI VERSO CHIUSURA DEFINITIVA 

Il giorno 10 Agosto 2012, presso il lungomare di Cariati, si è svolta un’assemblea pubblica informativa sulla questione discarica di rifiuti speciali non pericolosi di Scala Coeli, promossa da noi, movimento delle Lampare, dal coordinamento RDT e dal comitato no discarica di Scala Coeli. Si e’ resa  partecipe per l’ennesima volta,dopo i vari Tavoli Permanenti, la cittadinanza dell’iter che ha portato alla realizzazione E ALLA CHIUSURA SOSPENZIONE  della suddetta discarica, IN ATTESA DELLA DEFINITIVA REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE. Dagli interventi (sia di comitati, di movimenti e di cittadini) è emersa ancora una volta la netta contrarietà a questo disegno calato dall’alto, E LA DETERMINAZIONE DI OPPORSI CON TUTTI I MEZZI COMPRESO LA DISOBBEDIENZA CIVILE  ALLO SCEMPIO, I CITTADINI NON PERMETTERANNO CHE NEMMENO UN GRAMMO DI RIFIUTI VENGA ABBANCATO NELLA STORICA E NATURISTICA  VALLE DEL NICA’. Attualmente la discarica è chiusa perché sono emerse varie irregolarità e abusi relativi all’iter che ha portato alla realizzazione della discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località case di Pipino. Il dipartimento n.6 della Regione Calabria ha comunicato che non sussistono i requisiti per il “nulla osta a sanatoria nei riguardi forestali e idrogeologici”; anche il dipartimento settore difesa del suolo e protezione civile della Provincia di Cosenza di mancata osservazione da parte della Bieco delle prescrizioni rese in sede di conferenza dei servizi ha dato in merito parere negativo. Sulla vicenda indagano due procure, quella di Catanzaro e quella di Rossano, l’invito è ancora quello di pronunciarsi al più presto. Ci auspichiamo che le procure e gli enti preposti portino ad una revoca definitiva dell’autorizzazione che, tra le altre cose, si basa su un certificato di destinazione urbanistica rilasciato allegramente dall’ufficio tecnico del comune di Scala Coeli, il quale attesta in modo illegittimo   la non presenza di colture a marchio DOP, DOC e IGT. E’ sotto gli occhi di tutti, nella valle del Nicà e località Pipino, la presenza di numerose aziende agricole, di proprietari terrieri che si pregiano di questi marchi ricevendo anche finanziamenti regionali e comunitari; quindi si parla di un’economia del territorio che si basa su agricoltura, pesca e quindi al contempo si parla di CENTINAIA  di posti di lavoro IN PERICOLO. Si sta lavorando alla convocazione del tavolo permanente, costituitosi quasi un anno fa in difesa della discarica e quindi del nostro territorio,  PeR redigere una nuova ordinanza/diffida di sgombero, per l’occupazione abusiva di strada comunale e suolo pubblico, visto che il TAR ha rigettato la precedente ordinanza, in quanto l’assessore Palopoli non era legittimato a firmare la suddetta. Tar Calabria, così premuroso di trovare il cavillo tecnico sulla firma, non esprimendosi nel merito di una vicenda ricca di innumerevoli prescrizioni non rispettate e abusi che puntualmente i due dipartimenti hanno evidenziato, con cui il commissario straordinario reputa di dialogare. Paradossale anche a questo punto la convocazione dei sindaci del territorio da parte del commissario straordinario all’emergenza rifiuti, per chiedere l’apertura della discarica di Scala Coeli nei soli mesi estivi per il conferimento di RSU. Una forzatura che ci fa rimanere allibiti in quanto la discarica di Scala Coeli nasce come una discarica per rifiuti speciali non pericolosi e non per RSU, e nonostante i “paletti”  messi dai due dipartimenti REGIONALI E PROVINCIALI, E LE ORDINANZE DEL SINDACO DI SCALA COEILI, PER TACERE DEL DINIEGO DEI SINDACI DEL BASSO JONIO RIBADITO ALL’ ASS. F.PUGLIANO IN UN PRECEDENTE  INCONTRO IN REGIONE INSIEME AI RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI. I sindaci, in quell’occasione RICHIAMATI DAL COMMISSARIO ALL’ EMERGENZA AMBIENTALE N CALABRIA  GIANNI SPERANZA , hanno ribadito a voce unanime, il loro ENNESIMO  NO, ed il commissario ne ha preso atto e non ha proceduto all’apertura della suddetta discarica. La discarica è chiusa,  ma nonostante ciò non abbassiamo la guardia, perché tutti insieme dobbiamo arrivare ad una revoca definitiva dell’autorizzazione, FIDUCIOSI CHE L’ ASS. FRANCESCO PUGLIANO E  IL COMMISARIO SPERANZA E I VARI DIPARTIMENTI REGIONALI REVOCHINO L’AUTORIZZAZIONE ALLA DITTA PRIVATA, ALTRIMENTI VISTE LE VIOLAZIONIE E ABUSI ACCERTATI DA PROCURE E DIPARTIMENTI REGIONALI E PROVINCI, è LECITO PENSARE AD UNA LORO COLLUSIONE NEL CICLO DEI RIFIUTI COME BEN DOCUMENTATO DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PRESIEDUTA DALL’ ONOREVOLE PECORELLA.

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