“AFFRUONZI E BOMMINA”: “LA TERZA QUINTA” TRASFORMA I PROMESSI SPOSI IN UNA COMMEDIA SCOPPIETTANTE

QUANDO LA TRADIZIONE INCONTRA LA RISATA, IL TEATRO TORNA A BRILLARE!

Antonio Loiacono

Se pensavate che I Promessi Sposi fosse solo un mattone scolastico, “La Terza Quinta” è pronta a farvi cambiare idea. E non con un semplice spettacolo, ma con “Affruonzi e Bommina”, una parodia brillante e irriverente che trasforma il capolavoro di Manzoni in un vortice di comicità e ritmo incalzante.

Dopo anni di pausa, il teatro popolare si riprende la scena! La Nuova Compagnia di Teatro Popolare “La Terza Quinta”, di Corigliano-Rossano, ha riunito una squadra affiatata di attori per un obiettivo chiaro: far ridere, emozionare e portare il passato nel presente con tutta la sua energia e ironia. Diciamolo chiaramente: il teatro popolare non è mai stato uno spettacolo per anime delicate. È sempre stato l’arte di raccontare la realtà con esagerazione, con sagacia, con quell’umorismo che sa di verità più di un discorso politico. E “La Terza Quinta” lo sa bene.

E così, Francesco De Gaetano, Carmelina Sapia, Giovanni Campana, Mario Amica, Valeria Oranges, Annabella Oranges, Franca Avolio, Carmen Curti, Gennaro Celestino, Francesco Celestino e Francesco Gammaro si sono messi all’opera. Risultato? Un mix esplosivo di cultura, comicità e tradizione che debutterà l’8 maggio, con replica il giorno dopo, al Teatro Metropol di Corigliano-Rossano.

Dimenticate Renzo e Lucia in preda ai loro tormenti esistenziali. Qui i protagonisti si chiamano Affruonzi e Bommina, e la loro storia non ha solo il sapore della grande letteratura, ma anche quello delle tradizioni popolari.

L’opera di Manzoni è sempre stata un connubio tra il dramma della separazione forzata e il brivido dell’autorità tirannica. Ma cosa succede se si aggiunge a questa miscela una buona dose di ironia, battute incalzanti e un linguaggio che parla davvero al pubblico di oggi?

La risposta è una commedia che non tradisce il senso profondo dell’opera originale, ma lo illumina con una lente tutta nuova, capace di far ridere e riflettere allo stesso tempo. Perché, diciamocelo, se a scuola ci avessero raccontato I Promessi Sposi in questo modo, lo avremmo letto più volentieri.

Viviamo in un’epoca in cui tutto passa dallo schermo di un telefono. Un meme, un video di dieci secondi, un post che diventa virale e poi svanisce nel nulla. E il teatro? Qualcuno direbbe che è una reliquia, una cosa per nostalgici, per chi ha ancora la pazienza di ascoltare una storia senza la fretta di saltare al finale. E invece no. Il teatro, soprattutto quello popolare, è più attuale che mai. Perché è l’unico posto dove l’interazione è reale, dove le emozioni sono senza filtro (letteralmente), dove la tradizione non è solo un vecchio ricordo, ma qualcosa che prende vita davanti ai tuoi occhi.

Ecco perché “La Terza Quinta” è una boccata d’aria fresca: prende il passato, lo scuote, lo spettina un po’ e poi lo lascia libero di correre sul palco con tutta la sua forza e il suo calore. Senza volgarità, senza forzature, ma con il puro piacere di raccontare storie che parlano a tutti.

Dopo il debutto, lo spettacolo si sposterà ad agosto a Schiavonea, per regalare ancora una volta al pubblico la magia di una risata sincera e l’emozione di uno spettacolo dal vivo.

E se sei convinto che il teatro sia una cosa antiquata, noiosa e fuori moda, prova a dare una possibilità a “La Terza Quinta”. Potresti scoprire che il passato, con la giusta dose di ironia, sa essere molto più sorprendente del futuro!

 

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