
Se la diplomazia fosse uno sport, lo scontro (storico) tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale sarebbe stato il match del secolo. Non un incontro di boxe, ma un duello verbale che ha mandato in fumo un accordo, lasciato Kiev senza certezze e dato a Mosca un motivo per stappare lo champagne.
Trump ha sfoderato la sua retorica da businessman impaziente, con frasi che avrebbero potuto tranquillamente far parte di un episodio di The Apprentice: “Non sei una persona sveglia”, “O fai un accordo o ce ne tiriamo fuori”, “Non hai carte in mano”. Frasi che, più̀ che delineare una strategia diplomatica, suonano come un avvertimento mafioso da film di Scorsese. Zelensky, dall’altra parte, ha provato a ricordare la storia, le responsabilità̀ russe e gli accordi traditi, ma il suo tentativo di sensibilizzare Trump si è scontrato con un muro di cinismo.
JD Vance, il vice di Trump, ha giocato il ruolo del castigatore, definendo “irrispettoso” il comportamento del leader ucraino, come se Zelensky fosse un invitato a cena che ha osato lamentarsi del menu. E mentre il presidente ucraino cercava di difendere la sua posizione, Trump ha rincarato la dose: “State giocando con la vita di milioni di persone”. La conferenza stampa finale? Annullata. L’accordo sulle terre rare? Stracciato. Il sostegno americano? Un gigantesco punto interrogativo.
Se questa è la premessa della nuova politica estera americana, per Kiev si prospetta un futuro ancora più incerto. Trump ha detto chiaramente che senza le armi statunitensi la guerra sarebbe finita in due settimane. Il sottotesto è semplice: senza il nostro aiuto, siete spacciati. Un messaggio che suona come un ultimatum e che mette Zelensky in una posizione delicatissima.
Il risultato di questo duello è un’Ucraina ancora più̀ sola e una Russia che può̀ godersi lo spettacolo. Trump ha ribadito la sua posizione su Truth Social: “Può̀ tornare quando sarà̀ pronto per la pace”. Ma quale pace? Quella dettata da Mosca? Quella che implica la resa dell’Ucraina? E soprattutto, se questa è la linea americana, che ne sarà̀ dell’Europa?
Zelensky ha provato a salvare il salvabile ringraziando il popolo americano, ma è chiaro che lo scenario è cambiato. Se Trump dovesse continuare su questa linea, il futuro della guerra potrebbe prendere una piega ben diversa. E in tutto questo, la pace sembra più lontana che mai.
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