
Giorno 27 luglio 2024 a Pietrapaola si terrà un convegno dedicato al grande astronomo, medico e matematico del 16mo secolo LUIGI LILIO, ideatore geniale del calendario gregoriano, cui la cittadina di Cirò ha dato i natali, e al quale parteciperanno esperti dell’argomento assai prestigiosi, tra i quali il dottor Francesco Vizza, il dottor Vincenzo Montemurro, e diversi altri relatori. Contestualmente nella stessa giornata, ma alla mattina, sarà realizzata la prima giornata di prevenzione delle malattie cardiovascolari che prevede di valutare del tutto gratuitamente una ventina di pazienti ai quali saranno calcolati i parametri vitali, effettuato e refertato un elettrocardiogramma, calcolato, a ciascuno di essi, il rischio cardiovascolare e consegnato materiale divulgativo inteso a far comprendere al meglio il valore della prevenzione.
Le due iniziative sono realizzate con il patrocinio dell’Associazione Ricchizza oltre che del Comune di Pietrapaola con il duplice scopo di far conoscere al pubblico la figura di un grande scienziato calabrese, e allo stesso tempo di fornire educazione sanitaria volta a contrastare le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel mondo occidentale.
Ma andiamo per ordine.
Il medico e astronomo luigi Lilio, da alcuni detto luigi Giglio e anche in altro modo, dopo aver effettuato gli studi presso prestigiosi istituti scolastici della sua Cirò, dove nacque, si trasferì a Napoli dove divenne medico e astronomo, laureato nella disciplina delle arti con sacrificio, perché non potendo contare su solide risorse economiche della sua famiglia dovette anche dedicarsi al lavoro. Poi si trasferì a Roma e successivamente a Perugia dove divenne tra i più importanti lettori della facoltà di Medicina. Il suo ingegno non sfuggì ai potenti dell’epoca che ruotavano intorno alla corte pontificia, che anzi si adoperarono affinché egli, Lilio, fosse adeguatamente retribuito presso l’ateneo perugino. Ma il motivo per cui Lilio è ricordato, e occupa un posto nella storia, sebbene la sua figura non sia molto conosciuta ai non addetti ai lavori, è la invenzione del calendario che in onore del papa che lo introdusse porta il nome di Calendario Gregoriano. Fino al 1582 era in vigore il calendario Giuliano introdotto da Giulio Cesare prima della nascita di Cristo e che per questo motivo è stato adottato dal mondo conosciuto per oltre 1500 anni, e da molti veniva erroneamente considerato perfetto ed immutabile. Ma tale non era. Perché considerava la durata di ogni anno pari esattamente a 365 giorni e 6 ore, mentre in realtà il moto di rivoluzione, ovvero della rotazione della terra intorno al sole che avviene, come sappiamo percorrendo un’orbita ellittica e non circolare e con l’asse della terra inclinato di circa 23 gradi e non perpendicolare, è esattamente pari a 365 giorni 5 ore e 48 secondi. Ora, questa differenza di pochi minuti e di pochissimi secondi, per quanto possa sembrare di scarsa rilevanza, nel corso dei secoli ha determinato un ritardo del calendario per così dire legale, umano, con il calendario astronomico, al punto che più volte nel corso dell’antichità erano sorte gravi controversie in merito alla identificazione precisa della Pasqua Cristiana, della semina dei raccolti e di tutto quanto ruotasse intorno al calcolo dei mesi e delle stagioni.
Molti studiosi astronomi e scienziati nel corso dei secoli e fino al 1582 si erano accorti di questo errore, ma nessuno di essi era stato in grado di proporre soluzioni accettabili e che non ricevessero il discredito e la condanna di altri studiosi di pari capacità. E uno di essi, lo studioso del Regno Unito Ruggero Bacone, fu addirittura imprigionato per aver proposto di ridurre il calendario di un giorno ogni 135 anni. Tuttavia l’esigenza di una modifica del Calendario si faceva sempre più impellente e così poco dopo il suo insediamento sul soglio di Pietro, il papa Gregorio XIII, nominò una
Commissione di 9 membri, tra essi tre valenti studiosi calabresi, con il compito di trovare una soluzione definitiva a questo problema secolare e direi millenario. Della Commissione nominata da papa Gregorio faceva parte anche il fratello di Luigi, Antonio, il quale aveva contribuito con il geniale fratello alla scoperta del calcolo del nuovo calendario. Antonio riuscì a fare accettare agli altri componenti della Commissione la soluzione proposta da Lilio, frutto di anni di studi di Astronomia e di calcoli complicatissimi, perché semplice geniale e al tempo stesso perfetta.
La soluzione proposta da Lilio, che riassumo in modo semplice a beneficio dei non addetti ai lavori, prevedeva di mantenere costantemente l’equinozio di primavera nella data del 21 marzo, il calcolo del movimento lunare, che non è esattamente pari a 29 giorni, ma supera questo intervallo temporale di 12 ore e 44 minuti circa, attraverso la complicata equazione delle Epatte, e quindi l’armonizzazione del movimento di rivoluzione della terra con quello della luna. Si basava inoltre sul cosiddetto anno tropico che tiene conto della particolare orbita ellittica della terra intorno al sole, e dell’inclinazione dell’asse terrestre di circa 23 gradi intorno alla sua orbita. Come già detto e come è facile intuire, era il frutto di calcoli complicatissimi, nonostante la semplicità e genialità della soluzione proposta, frutto di anni di studio e di sacrifici, effettuati, cosa che ne esalta ancora di più la grandezza, in tempi in cui non solo non esistevano computer e intelligenza artificiale, ma non si disponeva neanche delle leggi di Keplero, e dell’immenso Newton, altro genio dell’Umanità.
Papà Gregorio accettò, tra le altre, la soluzione proposta da Lilio, dopo averla fatta studiare attentamente da decine e decine di esperti del tempo: fisici, astronomi, matematici, ottenendo dalla stragrande maggioranza di essi parere favorevole all’adozione del nuovo calendario. E così il 24 febbraio 1582 egli pubblico la famosa bolla Inter Gravissimas e il nuovo calendario entrò in vigore il 4 ottobre 1582, novanta anni dopo la scoperta dell’America da parte di Colombo. Il giorno successivo al 4 ottobre non fu il 5, ma il 15 ottobre 1582, e questo salto di 10 giorni si rendeva necessario per superare i ritardi temporali che nel corso dei secoli si erano accomunati. Tutto il mondo cristiano, e gran parte dell’umanità riconosce la grandezza di papa Gregorio ( e assai meno, purtroppo, di Lilio): all’interno della Cattedrale di san Pietro a Roma si trova una immensa statua di questo pontefice troneggiante che contiene un bassorilievo nel quale è scolpita la figura di Antonio Lilio, fratello di Luigi, già morto nel 1582, nell’atto di donare, genuflesso, il calendario al papa.
Di questo argomento e di molti altri aspetti dello stesso si parlerà come dicevo il 27 luglio nel convegno a Lilio dedicato a cui tutti i lettori sono invitati.
Giorno 27 mattina è prevista la effettuazione della prima giornata di Prevenzione cardiovascolare, effettuata anche essa con il patrocinio dell’Associazione Ricchizza e del Comune di Pietrapaola.
Come è a tutti noto, le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte nel mondo occidentale, in Europa ed in Italia. Si calcola che ogni anno nel nostro Paese tra le 50 e le 100 mila persone muoiano di infarto, di ictus e delle complicanze legate a queste patologie. Ma la patologia cardiovascolare non rappresenta un destino, una fatalità alla quale noi tutti siamo condannati senza possibilità di scampo. Al contrario. I fattori genetici entrano in gioco solo in minima parte e la prevenzione delle malattie di cuore dipende molti dai nostri comportamenti e dalle nostre abitudini.
In altri articoli scritti in precedenza ho sottolineato il beneficio che una vita sana e il controllo dei fattori di rischio possono recare a ciascuno di noi, consentendoci di vivere di gran lunga di più rispetto alle generazioni dei nostri padri e in modo più sano.
L’abolizione del fumo, di qualsiasi natura (sigari, sigarette, pipe e sigarette elettroniche, chi più chi meno tutti dannosi), è una dei pilastri della prevenzione cardiovascolare. Soprattutto per i soggetti che sono già andati incontro ad eventi cardiovascolari. Non si tratta di affermazioni generiche, ma del portato di studi scientifici rigorosi e di vasta portata.
Quanto alla Pressione Arteriosa, tutti sanno che è una delle cause più importanti di Infarto e di ictus. Ma per fortuna oggi si dispone di una grande varietà di farmaci in grado nella stragrande maggioranza dei casi di controllare i valori pressori, e di ridurre il rischio ad essa connesso.
Grandi novità nel trattamento della ipercolesterolemia, ritenuta il fattore di rischio, e secondo molti la causa, della patologia coronarica. Oggi si riesce a trattare in modo efficace attraverso i farmaci e, in casi estremi, a soluzioni interventistiche come l’aferesi, ipercolesterolemie anche molto problematiche. E molti dei pazienti affetti da questa patologia sono stupefatti dei risultati che ottengono con i nuovi trattamenti.
Inoltre il controllo del diabete mellito, la pratica di una sana attività fisica mai sufficientemente raccomandata, la vaccinazione antinfluenzale negli anziani e nei cardiopatici, rappresentano altri pilastri della prevenzione cardiovascolare, che ogni buon medico deve raccomandare ai propri pazienti.
Come dicevo nel corso della giornata di prevenzione ai pazienti saranno illustrati questi argomenti verrà loro effettuato un controllo dei parametri vitali e un elettrocardiogramma e donato del materiale illustrativo che in modo molto più completo illustra il tema della prevenzione primaria e secondaria.
Dott. Angelo Mingrone.
Views: 98
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.