PONTE SULLO STRETTO: UN PROGETTO A RISCHIO? L’INTERROGAZIONE DI TRIDICO ALLA COMMISSIONE UE

Dubbi su impatto ambientale, sicurezza sismica e sostenibilità economica: la Commissione UE chiamata a rispondere sul destino del Ponte

Il Ponte sullo Stretto

Antonio Loiacono

Il Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito politico-istituzionale, questa volta con un’interrogazione scritta presentata dall’europarlamentare Pasquale Tridico (The Left) e sottoscritta da altri esponenti della sinistra e dei Verdi, tra cui Mimmo Lucano, Sandro Ruotolo, Nicola Zingaretti e Cecilia Strada. Il documento, indirizzato alla Commissione Europea, solleva interrogativi sulla conformità del progetto alle normative ambientali, sulla sua sostenibilità economica e sugli impatti socio-territoriali.

Il Ponte sullo Stretto è stato inserito nella rete europea dei trasporti TEN-T, ma la sua realizzazione solleva numerosi problemi. L’interrogazione evidenzia in particolare:

  • Mancanza di studi tecnici su rischio sismico, erosione costiera ed impatti sugli ecosistemi protetti dalla direttiva Habitat 92/43/CEE;
  • Difficoltà di conformità alle direttive UE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (Direttiva 2011/92/UE);
  • Dubbi sulla sostenibilità economica, con costi stimati in oltre 14 miliardi di euro, possibili ritardi ed il rischio di un’opera incompiuta;
  • Rischi per le comunità locali, che potrebbero subire espropri, danni ambientali ed impatti socio-economici negativi.

Secondo gli interroganti, l’attuazione “a fasi progressive” potrebbe aggravare il problema, disperdendo risorse pubbliche senza garantire la realizzazione dell’opera.

La richiesta alla Commissione Europea è chiara: verificare se il progetto rispetti le normative europee e se siano state fatte valutazioni indipendenti sui rischi geologici e ambientali. In particolare, si chiede:

  1. Conformità del progetto: la Commissione ha verificato il rispetto delle direttive europee su ambiente e sicurezza, considerando la presenza di faglie sismiche attive, come quella di Cannitello?
  2. Monitoraggio e trasparenza: quali misure sono previste per garantire il coinvolgimento delle comunità locali e la protezione dei cittadini soggetti ad espropri?
  3. Sostenibilità economica: il progetto è stato analizzato in termini di rapporto costo-beneficio, considerando alternative più in linea con il Green Deal europeo?

L’interrogazione riaccende un dibattito che va oltre la questione infrastrutturale. Il Ponte sullo Stretto è da decenni un simbolo di promesse politiche mai realizzate, tra entusiasmi e critiche. Da un lato, chi lo sostiene lo vede come un’opportunità per modernizzare i trasporti e rilanciare il Sud Italia. Dall’altro, gli oppositori temono uno spreco di risorse pubbliche per un’opera che potrebbe non vedere mai la luce o rivelarsi economicamente insostenibile.

In attesa della risposta della Commissione, resta un punto fondamentale: il progetto deve dimostrare di essere fattibile, sicuro e realmente utile per la continuità territoriale, senza diventare l’ennesimo monumento allo spreco!

 

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