POESIE, scritte da studenti ITI, in occasione del 25 novembre..

Una delle tante, concrete e partecipate iniziative in occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL FEMMINICIDIO, 25 novembre, a cui l’ITI MAZZONE ha partecipato,  in collaborazione con l’associazione Mystica Calabria, e il patrocinio del comune di Castrovillari e dell’assessorato provinciale alle Pari Opportunità presso  il Castello  Aragonese di  Castrovillari, è stato il concorso artistico letterario “ Nemmeno come un Fiore”.

I disegni della talentuosa artista  dell’indirizzo chimico Omayma Soubai , e le composizioni letterarie delle alunne ,  sezione – poesia calligramma e  sezione- racconto,  delle alunne della 4 ° sez A ITI indirizzo chimico, hanno allestito  la Mostra – Concorso   Nemmeno come un Fiore , inaugurata domenica 19 novembre, 2017 al Teatro Vittoria di Castrovillari,.

Si è proposto di puntare sulle scuole per una rivoluzione culturale per combattere la violenza, con la bellezza e le emozioni dell’arte.

I VINCITORI:

Sezione Scuole
Diploma di merito a ” Succede” (poesia dorsale) IV A – V A (Odontotecn.) IPSIA “L. Da Vinci” Castrovillari

Sezione Poesia
– PREMIO SPECIALE “MARIA ROSARIA SESSA” – “Amore collaterale” 
di Emanuela Greco – VA Liceo Scientifico “E. Mattei” – Castrovillari

– “Non di nuovo” di Fiore Antonella, Mele Erica, Fabiana Carlomagno, Classe V B ISIS Ruggero di Lauria – Lauria

Sezione Racconto
– “Armarsi per Amarsi” di Giusy Virardi – Fabiana Garrubba – Valentina Campanella – Silvia Tallarico Classe IV INDIRIZZO CHIMICA – ITI “MAZZONE” – CARIATI

Sezione Disegno
– IN ARTE “NESSUNO” – IPSEOA – Casa Circondariale Castrovillari

Sezione Fotografia 
– Maria Grazia Perrone V BC ITIS “Fermi” Castrovillari

ARTISTI DEL TERRITORIO

Diploma di merito a Enzo Martire per la poesia “A carizza” (fuori concorso)

Premio Poesia a Giuseppina Sisca per “Il cielo nell’anima”

Premio Arte (ex aequo) a Stefania Vena e Anna Nigro


PENSIERI IN LIBERTÀ

 

Donna sfregiata dall’acido per gelosia dal fidanzato…

Donna uccisa dal marito…

Donna massacrata in una stradina buia…

Ne sentiamo tante di queste cose, in tv, sui giornali, dappertutto…

La donna è un essere speciale, lei è mamma, nonna, sorella, zia, lei è tutto. La donna non è un oggetto usato dagli uomini, è un diamante raro, delicata e deve essere rispettata, anche se non è così e lo sentiamo tutti i giorni. Gli uomini dicono: “chi dice donna dice danno”, no non è così, le donne danno la vita, danno amore sempre; qualcosa che non si può spiegare, non ci sono parole per descriverla. La donna non viene rispetta e valorizzata ma viene usata e gettata. Di violenze c’è ne sono tante. Picchiare una donna non ti fa sentire ne forte e ne coraggioso, si un uomo che picchia una donna è solo questo. La donna quando viene picchiata si convince di essere colpevole e di meritare i schiaffi e i pugni, no! La violenza fisica è qualcosa di orribile, i lividi passano ma il trauma mentale, quello no non passa facilmente, la paura quella non passa mai. Noi donne, dobbiamo farci rispettare, dobbiamo urlare per avere quella libertà che da tempo non abbiamo mai avuto, dobbiamo lottare per avere una parità per far capire a tutti il grandissimo valore che noi donne abbiamo.

MARIALUCIA PARROTTA

ALBERGHIERO

IIIB sala e vendite


DONNA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Donne, questa parola che dovrebbe essere molto valorizzata, con il tempo perde il suo significato. Nel medioevo la donna veniva ritenuta oggetto di disgrazia, perché proprio da lei deriva il peccato originale e sin dalla nascita le veniva inculcata l’idea di essere sbagliata e le veniva insegnato di tenere la mente occupata lavorando a maglia, tessendo ecc. Al giorno d’oggi la donna viene maltratta, picchiata, usata e perfino violentata. Donne che per ragioni economiche hanno dovuto far lavori umili o addirittura lavori vergognosi; si vedono ragazze di soli 10/16 anni prostituirsi per colpa di soldi o di genitori e persone esterne che le obbligano. Con il passare del tempo la donna si è evoluta, ma le persone con una mentalità gretta pensano ancora che la donna sia stata creata per lavorare in casa e servire i componenti della famiglia. A tutte le donne auguro di trovare un uomo che l’ ami, la rispetti e soprattutto che non la maltratti e, a quelle che purtroppo hanno già subito dai loro aguzzini, auguro di trovare la forza di ribellarsi e di essere felici.

 

 

FERRARO ALESSANDRA

ALBERGHIERO

III B SALA E VENDITA


AD UN ESSERE SPECIALE: DONNA

 

A te che sei un fiore di Maggio,

sempre piena di coraggio.

Sei nata donna per essere rispettata

Ma oggi sei consumata.

 

Lacrime scendono dai tuoi occhi,

ahimè quante anime perdute

per tutte le violenze ricevute.

 

A te che chiudi il dolore nel silenzio

In questo ultimo millennio

Giacché è così crudele e spietato

Contro il tuo corpo troppo spesso abusato.

 

Adesso sei così arrabbiata

Finché un giorno non sarai liberata

Da tutto ciò che dentro ti ha annientata!

 

 

Mangone Francesca

Alberghiero Cariati

III b sala e vendite


ANGELO SINONIMO DI DONNA

 

Donna, sei l’origine della vita

Che nasce tutti i giorni.

Donna, sei il coraggio,

il coraggio che sa affrontare la bestia,

quella bestia che usa violenza sul tuo corpo inerme.

Sei nata da una costola

 E ti sei formata come un angelo.

Donna che non vai via di fronte al dolore

Ma riesci a mascherare il dolore

Facendo finta di essere felice.

Intanto la malinconia ti divora,

infiniti sono i giorni senza sorridere.

Sei l’angelo più bello

Che sorregge la famiglia,

sei un pilastro e come tale

ti porti dentro tanti pesi.

Sei ferita dentro e fuori

Ma comunque vada rimarrai sempre bellissima

E con un gran cuore!

 

PUGLIESE PASQUALE

ALBERGHIERO

III A CUCINA


DONNA E DESIDERIO DI LIBERTÀ

 

Donna, tu che sei così forte,

vicino a te c’è un uomo

che vuole solo la tua morte.

Sei sola e abbandonata

E ancora una volta sei stata violentata.

 

Donna, non trovi il coraggio di reagire

E solo per paura di morire.

Quanto amore e affetto hai donato,

ma purtroppo non ti è mai stato ricambiato.

 

La violenza è solo un atto scandaloso,

nessun ragazzo deve avere mai il coraggio di sentirsi forte, grande e coraggioso.

Adesso di te nessuno ne ha più pietà

Trova la forza e il coraggio per ritrovare la tua libertà.

 

PINA MARINO

ALBERGHIERO CARIATI

III B SALA E VENDITE


DONNE

 

5 lettere, un mondo

Un mondo da scoprire e da custodire.

Ma quanta sofferenza in casa

Per strada subisci

Senza ribellarti mai,

convinta che un domani cambierà…

ma la vita non è questa qua

perché non sempre un domani ci sarà

 

EMANUELE PAPARELLA

ALBERGHIERO CARIATI

III B SALA E VENDITE


LIBERTÀ VIOLATA

 

Perché hai un occhio nero?

Nulla, ho sbattuto.

Ricorda che non sei sola.

Ricorda che sei una principessa

E nessuno può trattarti da cenerentola,

non schiaffi ma carezze!

Il colore dell’amore è rosso passionale

Non viola tumefatto.

Chi ti uccide lo fa anche con le parole:

Tu non esci, dammi il telefono, togliti quel rossetto, stai zitta…

La violenza è lui, lui che limita anche la tua libertà,

che ti umilia, che ti imbarazza….che grida.

Ci spaventa più l’indifferenza dei buoni che la violenza dei cattivi…

Urla tutto il tuo dolore.

 

MARTINA VULCANO

MARINO ANNA

BLACONÀ ROSARIA

ALBERGHIERO

III A CUCINA


L’INGANNO D’AMORE

 

La luna prese parte alla scena,

la violenza prese il sopravvento.

Il vento tirava debole.

Le urla invadevano il silenzio.

Le luci erano fioche

Quasi come inorridite da un tale scenario.

Il parco pieno di amore,

ad un tratto testimone di tanta crudeltà

e in un attimo perde tutta la sua magia.

Quanto funesto fu questo incontro,

lei docile, debole e incapace di reagire…

cercava amore, ma ha trovato dolore e morte.

 

Madeo Roberto

Alberghiero

III a cucina


NEL BUIO UN RAGGIO DI SPERANZA

 

L’anima sbranata da un ignobile gesto,

s’accascia il flebile corpo di una donna offesa.

Sua padrona, sua compagna di vita

Non sua complice.

Ora l’un per l’altra

Avvilite restano in silenzio,

in silenzio al buio,

in attesa di un raggio di sole!

 

MUSSUTO CATALDO

ALBERGHIERO

III A CUCINA


PER LEI

 

Per tutte le violenze consumate su di lei,

per il suo corpo che avete sfruttato,

per la sua intelligenza che avete calpestato,

per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,

per la libertà che le avete negato,

per la bocca che le avete tappato,

per l’umiliazione che ha subito,

per le ali che le avete tagliato,

per loro…coraggiose come non mai.


                ARMARSI PER AMARSI

 

Anche oggi rientra a casa dopo la mezzanotte, ubriaco come sempre. I bambini fortunatamente dormono, ma io sono sveglia. Cerco di ignorarlo, ma lui comincia a chiamarmi per aiutarlo a spogliarsi. Con fatica ci riesco, ma lui vorrebbe spogliare anche me: con fatica  mi dimeno e cerco di allontanarlo, ma lui si arrabbia, mi spinge a terra, mi spoglia con violenza ed io provo solo ribrezzo. Abusa di me finché ne ha voglia e, quando perde le forze, ne approfitto per difendermi: prendo la bottiglia di vetro sopra il tavolo e lo colpisco in testa; poi corro verso la stanza dei bambini e chiudo a chiave la porta. Sono stanca, voglio andare via. Tuttavia, non riesco a farlo, nonostante stia soffrendo: lo amo e non voglio lasciarlo. Sono stanca, ma resisto.

Oggi è un giorno stranamente tranquillo. Lui ha lasciato i bambini dai vicini e forse capisco il perché: entra furioso, mi spinge contro la parete, mi sferra un pugno sul naso e sento l’osso rompersi. In preda al panico corro verso la porta, cercando di seminarlo, ma riesce a raggiungermi e mi scaraventa a terra, dandomi calci alle costole e alla testa. Ringrazio l’arrivo del suono del campanello, che considero ancora la mia salvezza: lui mi intima di stare zitta, vede chi è. Per fortuna o per sfortuna, in quel momento non sapevo cosa pensare, si tratta della vicina che riporta i bambini e chiede di me ma lui, con molta tranquillità e indifferenza, le dice che sono fuori e che può lasciare i bambini a lui. E i piccoli entrano, mi vedono stesa a terra, sofferente e sporca di sangue: piangono, vengono ad abbracciarmi e, in quel momento, muoio dentro. Prende i bambini e li getta a terra vicino a me ed è in quel preciso istante che mi armo della mia forza interiore. Divento furiosa e, nonostante le forze fisiche mi abbiano abbandonata, riesco ad alzarmi. Prendo i bambini e corro dalla vicina. Vedendoci in quello stato, ella viene in nostro soccorso e ci accompagna dai miei genitori. Suono ininterrottamente finché mio padre giunge sulla soglia della porta: inizialmente mi guarda senza espressione fino al momento in cui realizza l’accaduto. Va su tutte le furie, ma io cerco di calmarlo: entriamo in casa dove vedo mia madre venirmi incontro e che mi rammenta il significato di “amarsi”, abbracciando me e i miei bambini. A quel punto, nella mia mente frullano un sacco di pensieri, che mi conducono finalmente alla decisione di denunciarlo, adesso o mai più. Mi armo di coraggio e, insieme a mio padre, mi libero di quel mostro una volta per tutte. Da quel giorno sono passati tre anni e sono finalmente felice: ho trovato un ragazzo che ama me e i bambini in maniera sincera. È stata dura: sono stata forte per i miei figli e ce l’ho fatta solo grazie a loro. Grazie alla forza di essere al contempo “donna e madre”, adesso vivo per un amore corrisposto senza il tormento della violenza dietro l’angolo. Donne, siate forti e salvatevi! Armatevi di amore e coraggio.

                                  

                                       A CURA DI

                                       Giusy Virardi

                                       Fabiana Garrubba

                                       Valentina Campanella

                                        Silvia Tallarico

                                     

                                     ITI “MAZZONE”-CARIATI

                                     Classe IV INDIRIZZO CHIMICA, 

                                     MATERIALI E BIOTECNOLOGIE


 

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