
■Antonio Loiacono
Pasquale Tridico, economista ed ex presidente dell’Inps, ora capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni critiche in un’intervista al QN riguardo alla rielezione di Ursula von der Leyen a capo della Commissione Europea.
Tridico ha espresso una forte preoccupazione per la direzione presa dalla Commissione, sottolineando una “distanza abissale” tra von der Leyen ed il Movimento 5 Stelle. In particolare, la nomina di un commissario alla Difesa, che Tridico ha descritto come un “commissario alla guerra”, ha sollevato molte obiezioni. Inoltre, ha criticato la decisione di destinare 500 miliardi di euro alla transizione militare anziché a quella ecologica, evidenziando un disallineamento rispetto alle priorità del suo movimento.
Nel discorso di von der Leyen, secondo Tridico, sono state pronunciate le parole “guerra”, “difesa” e “sicurezza” ben 78 volte, mentre “povertà”, “coesione” e “disuguaglianza” solo 12. Per Tridico, questo squilibrio è simbolico e rappresenta un serio problema. Ha lamentato l’assenza di temi cruciali come il lavoro, la lotta alle disuguaglianze e la riduzione della povertà, mettendo in luce come in Europa il 20% della popolazione sia a rischio di povertà.
Tridico ha anche affrontato il tema dell’impatto dell’intelligenza artificiale e della robotizzazione sul mercato del lavoro, prevedendo un aumento della disoccupazione e quindi una maggiore necessità di strumenti di sostegno a livello europeo. Ha proposto un reddito di cittadinanza europeo, finanziato dal bilancio centrale dell’UE, come misura per contrastare la povertà e le disuguaglianze, avvicinando così le istituzioni ai cittadini e funzionando come stabilizzatore automatico dell’economia.
“In Europa il 20% della popolazione è a rischio di povertà”, ha affermato Tridico. “È necessario che l’Europa aggredisca la povertà e la disuguaglianza, anche perché l’AI e la robotizzazione porteranno all’espulsione di manodopera dal mercato del lavoro. Da qui la necessità di avere uno strumento unico di sostegno ai cittadini europei. Farlo pagare al bilancio centrale vuol dire evitare che nelle crisi la distanza tra paesi ricchi e poveri aumenti. Avere un Rdc a livello europeo avvicina le istituzioni ai cittadini e funziona da stabilizzatore automatico dell’economia”, ha concluso.
Tridico ha delineato una visione di Europa che deve fare di più per aggredire la povertà e le disuguaglianze, allontanandosi dalla militarizzazione e investendo maggiormente nella coesione sociale e nella protezione dei più vulnerabili. Secondo l’economista, solo attraverso un impegno deciso verso queste priorità sarà possibile costruire un’Europa più equa e solidale, capace di rispondere efficacemente alle esigenze dei suoi cittadini e di garantire un futuro prospero ed inclusivo per tutti.
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