
PUBBLICATA LA RACCOLTA DEGLI SCRITTI DI MARCO VENNERI, A CURA DELLA PRONIPOTE MARIA GABRIELLA DIMA
OMNIA
di Assunta Scorpiniti
La storia della nostra regione è piena di uomini illuminati che hanno lasciato tracce profonde nei luoghi in cui hanno operato e vissuto, spesso senza grandi clamori. Uno di questi è il cariatese Marco Venneri (1857 – 1935), che, su una base educativa umanistica, seppe formarsi, da autodidatta, una cultura vastissima, ben utilizzata nel corso di un’esistenza molto attiva. Fu, infatti, giornalista, letterato, e per lunghi anni docente presso il Seminario diocesano di Cariati, dove fondò un’Accademia di Musica e Poesia. Fu anche dirigente scolastico, conferenziere, amministratore pubblico, oltre che persona partecipe dei movimenti culturali della sua epoca come la prestigiosa Accademia Cosentina. Con “Omnìa” (Corigliano C., Tip. Arti Grafiche), la raccolta delle sue liriche, rimaste finora inedite, e di molti documenti fotografici della sua antica e nobile famiglia, la pronipote Maria Gabriella Dima lo ha restituito ai suoi concittadini, dando a quelli più giovani l’opportunità di conoscerlo in maniera più approfondita. E alla presentazione del volume, avvenuta, non a caso, presso la sala convegni dell’ex Seminario vescovile, la sua figura è apparsa viva e attuale per i risvolti intellettuali e umani di un’esistenza caratterizzata da mille interessi e improntata alla cultura e ai legami affettivi. A preservare e custodire la produzione poetica di Venneri è stata, per molto tempo, l’adorata nipote Caterina Pismataro, madre dell’autrice, che, a sua volta, amava “nonno Marco” con un affetto infinito. Lo storico Franco Liguori inquadra Marco Venneri nella cultura umanistica, tradizionalistica e d’ispirazione cattolica della Calabria tra fine Ottocento e i primi del Novecento, e ne delinea i tratti della sua personalità “poliedrica”, rilevando, fra l’altro, il rigore e l’attivismo dell’uomo riservato e sensibile, di spiccata fede cattolica, che amava il suo prossimo e i valori semplici della vita. A tal proposito richiama, fra le testimonianze degli allievi del Seminario, quella di monsignor Gaetano Maone che, diventatone poi Rettore, ebbe a scrivere: “Fu un gigante di cultura letteraria antica e moderna, oratore forbito di parola facile e di elevatezza di pensieri, mobilissima figura di maestro, di affettuoso educatore e di onorevole cittadino”. Ciò che, unito al resto, ha fatto maturare, negli anni Novanta, la decisione di intitolare a Marco Venneri un plesso scolastico del II Circolo. “Per questo – conclude il professor Liguori – la valenza dell’opera di Maria Gabriella Dima supera i limiti del libro di famiglia e diventa patrimonio pubblico, per il contributo che offre alla storia e alla cultura della nostra cittadina”. Su tale concetto si esprime anche lo scrittore e poeta Rocco Taliano Grasso che rileva gli aspetti più propriamente letterari degli scritti. “Marco Venneri – afferma – appartiene con merito al panorama dei poeti e degli intellettuali calabresi che tra la seconda metà dell’ Ottocento e la prima metà del Novecento contribuiscono a dare della nostra terra l’immagine di una comunità in fermento, niente affatto refrattaria alla cultura e alla dedizione alle Muse, come tanti pretestuosamente vorrebbero fare in ossequio a vecchi e anacronistici stereotipi e pregiudizi”. Secondo Taliano Grasso, egli è stato “magnifico letterato” per la sua abilità su un ampio ventaglio di forme letterarie: sonetti, madrigali, canzoni, inni, carmi, ballate, poemetti e perfino nelle produzioni in vernacolo. Il libro della Dima, infatti, si presta ad una lettura attenta, che rivela, secondo Taliano Grasso, “una personalità raffinata sì ma anche schiva e delicata, una poesia pudica, che sul piano delle vicende più intime diventa più del non dire, una reticenza che appartiene alle anime più elevate e che è tipica della buona letteratura, delle anime più aristocratiche”. Da qui il suo giudizio sull’attualità del messaggio poetico: “Venneri è poeta dai forti valori e dalle pregnanti radici la cui lettura sicuramente oggi metterebbe in difficoltà ma sarebbe molto utile ad un mondo rimasto come egli stesso denunciava: ‘plebeo e superbo’, incapace cioè di sentire e vivere grandi ideali e sentimenti di solidarietà”. E’, infatti, l’eredità morale, spirituale e di affetti che Maria Gabriella Dima, con il volume “Omnia”, intende trasmettere; lei stessa lo dichiara, nel chiarire le ragioni che l’hanno indotta alla redazione del libro. “Con questa pubblicazione – afferma – assolvo un desiderio che condividevo con mia madre, di consegnare alle nuove generazioni le opere e l’esempio di Marco Venneri, perché non se ne perda la memoria e possano essere presi a riferimento i valori di correttezza, rigore morale, altruismo che tanto bene seppe esprimere, durante la sua esistenza, insieme a una ammirevole cura per gli affetti familiari e un profondo amore per la cultura e per la sua terra d’origine”.
SCHEDA BIBLIOGRAFICA:
MARCO VENNERI
OMNIA
Corigliano C., Tip. Arti Grafiche
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