
La denuncia già inviata allAGOCM da Mediterraneo No Triv contro la trasmissione Petrolio trasmessa da RAI 1, trova supporto con la formale interrogazione che lOn.le Mirella Liuzzi, Movimento 5 stelle, ha presentato ieri alla Commissione di Vigilanza Rai. Nell interrogazione lOn.le Liuzzi riprende e sostiene le ragioni esposte dal comitato Mediterraneo No Triv chiedendo alla Commissione di Vigilanza della Rai se con luso tendenzioso del titolo PETROLIO si sia perpetrata una fattispecie illecita di pubblicità occulta, consistente nella promozione di un bene riconducibile a compagnie petrolifere e quali misure intenda eventualmente adottare per sanzionare tali comportamenti pubblicitari illeciti. Il dubbio è anche che la trasmissione Petrolio costituisca parte di una più ampia politica apparentemente perseguita dalla Rai anche in altre occasioni, come durante la trasmissione Linea Blu del 31 agosto 2013 volta a sostenere le estrazioni petrolifere sul territorio italiano e creare consenso attorno a tali attività. Mediterraneo No Triv aveva anche chiesto lacquisizione di spazi e dibattiti aperti nelle trasmissioni della RAI alle associazioni e Comitati che ritengono di individuare nellestrazione di petrolio una pericolosità per lambiente e la salute, richiesta riproposta con linterrogazione parlamentare. LOn.le Liuzzi nel rivolgersi alla Commissione di Vigilanza della Rai sottolinea limportanza per il servizio pubblico di radiotelevisione RAI di garantire un adeguato contraddittorio essendo un preciso obbligo della concessionaria ai sensi del vigente Contratto di Servizio. Sul sito della RAI in merito alla programmazione PETROLIO purtroppo si enfatizza lassenza di dibattito e di contraddittorio, durante la trasmissione, quale garanzia contro eventuali risse verbali. Il dato di ulteriore e indubbia gravità è dover leggere sul sito di Raiuno, il «tema della prima puntata sarà Caccia al tesoro: alla ricerca dei tesori dimenticati, da Pompei ai Bronzi di Riace, dalle risorse inutilizzate ai 105 milioni a disposizione per rilanciare Pompei, uno dei giacimenti di petrolio simbolo del nostro paese». Mediterraneo No Triv ritiene strumentale laccostamento dei tesori archeologici, della natura e del turismo italiani quali concetti positivi al termine petrolio in modo da attribuire a questultimo un significato positivo. E indubbio che vi è il rischio di una manipolazione non riconoscibile allo spettatore e dunque occulta, del contenuto delle informazioni trasmesse. Esprimo soddisfazione e ringraziamento allOn.le Liuzzi che con tempestività ha deciso di portare in Commissione di Vigilanza della Rai la denuncia di Mediterraneo No Triv contro la trasmissione Petrolio. Lauspicio e che si dispongano sanzioni volte a impedire, in futuro, luso non regolamentare del servizio pubblico di radiotelevisione RAI. Il portavoce di MEDITERRANEO NO TRIV Avv. Giovanna Bellizzi
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