
Anche i cuori più nobili, ogni tanto, meritano un piccolo pit stop! È quello che è successo al nostro amatissimo Presidente Sergio Mattarella, che nei giorni scorsi è stato ricoverato al Santo Spirito di Roma per un programmato impianto di pacemaker, eseguito nella serata di ieri.
Nulla di grave, rassicurano le fonti del Quirinale: tutto sotto controllo, intervento riuscito, Presidente in ottime condizioni. Solo qualche giorno di riposo… e poi di nuovo in pista, più forte di prima!
Ma la domanda, inevitabile, è sorta spontanea tra i corridoi della politica e nei salotti di casa: chi comanda quando il Presidente è fuori servizio?
Ecco che allora entra in scena il celebre articolo 86 della Costituzione, un po’ come quella zia affidabile che si occupa della casa mentre il capo famiglia si riposa. Secondo questo articolo, se il Presidente non può svolgere le sue funzioni, è il Presidente del Senato — oggi Ignazio La Russa — a fare le sue veci, con pieni poteri… almeno sulla carta.
Ma niente paura: la prassi istituzionale vuole che chi “indossa” gli abiti del Presidente solo per un po’, si limiti allo stretto indispensabile. Niente colpi di scena, niente senatori a vita nominati di corsa o nuove festività nazionali proclamate dal balcone del Quirinale. Solo le firme urgenti, qualche incontro ufficiale e il rispetto di quella sobria eleganza che tanto piace agli italiani.
E allora sì, anche se per un battito di cuore prestato alla scienza, il nostro Mattarella resta il faro gentile della Repubblica, pronto a tornare presto nel suo studio tra quelle scrivanie di legno antico e i tricolori che lui sa maneggiare con tanta grazia.
Noi della redazione vogliamo cogliere l’occasione per inviare un caloroso abbraccio al Presidente, augurandogli un pronto ritorno al Quirinale, con la sua solita andatura discreta, il sorriso affettuoso e quella fermezza che ha saputo conquistare anche i cuori più scettici.
Presidente Mattarella, si rimetta presto: il Quirinale senza di Lei è come una pizza senza pomodoro, una sera d’agosto senza stelle, un’Italia senza la sua voce gentile e autorevole.
A presto, Presidente. Ci mancano già le sue parole pacate… e la sua eleganza tutta italiana. Viva il Presidente!
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