EUROPEI 2024: ITALIA AL CARDIOPALMA, SPAGNA A PUNTEGGIO PIENO

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di Marco Toccafondi Barni

CROAZIA – ITALIA 1 – 1

– Sono quelle notti che soltanto il calcio sa regalare. Ma il primo tempo, oddio, che barba, che noia, come si concludeva una celebre sit-com con protagonista la coppia più famosa della televisione italiana: Sandra e Raimondo. E’ il sunto della prima frazione nella sfida tra Croazia e Italia. I primi 45 minuti sono noiosi: il primo quarto d’ora è di marca croata, il secondo azzurro. E non è un caso se l’unica vera palla gol è italiana: al 26° minuto bel colpo di testa di Bastoni che un prodigio del portiere croato neutralizza. Poi non c’è veramente altro e gli ultimi 15 portano dritti negli spogliatoi.

I problemi arrivano nella ripresa, perché la Croazia entra con un altro piglio. E’ più propositiva e dopo circa 10 minuti reclama un rigore, il neo entrato Frattesi ha il braccio troppo largo in area e il VAR assegna: sul dischetto va Modric, il solito super Gigio para. Purtroppo per noi passa una manciata di secondi e il principe dei balcani si rifà. Un errore grave della difesa azzurra, in particolar modo Bastoni, permette a Budimir di calciare, ma ancora una volta Donnarumma si supera, la respinta del nostro portierone però è corta e Modric si avventa aulla sfera come un falco: uno a zero. Il pallone d’ oro diventa il calciatore più anziano ad aver segnato in un Europeo. Onore a lui. Intanto si arrabbia con i compagni il Gigione nazionale: troppa disattenzione.

Gli azzurri non ci sono e dal 10° minuto della ripresa, il vantaggio croato, non riusciranno a creare nulla di concreto, eccezion fatta per un cross di Chiesa che non viene sfruttato da nessuno. E’ tutto qui. L’ Italia se la vede brutta e in tutto lo stivale, nostro malgrado, tutti iniziano a fare i conti per un eventuale ripescaggio tra le migliori terze. Meglio che nulla, pensa lo stivale. Ovvio, obtorto collo.

Ma Italia e Germania non sono le regine del continente e del Mondo (dopo il Brasile) per caso e così il grande Dio del calcio, citato nel capolavoro di Ken Loach “Il mio amico Eric”, se lo ricorda all’ improvviso e in piena zona Cesarini è Zaccagni ad acciuffare un pareggio al quale non credeva più nessuno. Percussione importante di Calafiori, la palla arriva a Mattia ed è il pari che vale una qualificazione senza calcoli. E’ il primo gol in nazionale per il laziale, importantissimo, anche se ora sarà un ottavo di finale contro l’ostica Svizzera. Paradossalmente sarebbe potuta andare meglio come terzi, perché teoricamente potevamo incontrare Ucraina, Slovacchia o Romania se il Belgio non farà il Belgio. Ma va bene così.

ALBANIA – SPAGNA 0 -1

– Luis de la Fuente lo aveva promesso: “Sì, farò turn over, però l’impegno sarà lo stesso, siamo professionisti”. E così effettivamente è stato, la Roja vince anche l’ultima gara e dunque  il girone a punteggio pieno, pur rischiando di farci un favore quando perdevamo con la Croazia; visto probabilmente saremmo passati tra le migliori terze. E invece alle Furie Rosse è bastato il guizzo di una delle tante riserve di lusso per battere l’ Albania: Ferran Torres. Nel finale del primo tempo e poi nella ripresa, per due volte, gli albanesi sfiorano il pareggio con Asilani e Broja. Alla  fine vince la Spagna e l’ Albania torna a casa con un punto a suo modo storico.

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