
■Antonio Loiacono
Ci sono storie che non si raccontano solo con le parole, ma si scrivono sul prato verde, tra sudore e applausi, tra sogni e sacrifici. La storia dell’ASD Scala Coeli è una di queste. Da quasi cinquant’anni (iscritta alla Lega Nazionale Dilettanti nel 1978) questa squadra non è solo una realtà calcistica: è il cuore pulsante di un paese, il simbolo di un legame che resiste al tempo e alle sfide della vita.
Qui, nel piccolo borgo di Scala Coeli, ogni partita è più di novanta minuti di gioco: è una battaglia di emozioni, una celebrazione dell’appartenenza, una promessa rinnovata a ogni fischio d’inizio.
Correva l’anno dei mondiali in Argentina, era il 1978, quando un gruppo di amici, con gli occhi pieni di sogni e il cuore infiammato dalla passione, decise che era giunto il momento di dare a Scala Coeli qualcosa di speciale: una squadra che fosse il riflesso della sua gente, della sua anima, del suo spirito indomito.
Da allora, l’ASD Scala Coeli ha calcato con orgoglio i campi della Terza Categoria Calabrese, sfidando avversari più blasonati, vincendo un campionato nel 1980, superando difficoltà, ma senza mai smettere di lottare per qualcosa di più grande di una semplice vittoria: l’orgoglio di un’intera comunità.
Ogni domenica casalinga, il “Domenico Bria”, il piccolo stadio comunale, si trasforma in un’arena a cielo aperto, dove non esistono spettatori, ma solo protagonisti.
Gli anziani raccontano di un calcio fatto di passione e sacrificio ed i bambini guardano con occhi sognanti quei ragazzi in maglia azzurra, immaginando un giorno di essere al loro posto; mentre le famiglie si stringono sugli spalti, perché qui il calcio non è solo sport, ma un legame indissolubile che attraversa le generazioni.
“Questa squadra è la nostra storia. Ogni volta che scende in campo, scendiamo in campo anche noi!”, dice un tifoso storico dell’ASD Scala Coeli.
Ma l’ASD Scala Coeli non è solo una squadra di calcio. È molto di più.
In un’epoca in cui i piccoli borghi lottano contro lo spopolamento, la mancanza di opportunità e il rischio di perdersi, il calcio diventa una bussola, una luce accesa nella notte.
Per tanti ragazzi, questa maglia rappresenta una seconda famiglia, un rifugio sicuro, un’opportunità per credere in sé stessi. Sul campo si impara a vincere, ma anche a perdere con dignità; si impara che cadere fa parte del gioco, ma rialzarsi è l’unica vera vittoria. “Qui non si gioca solo per un pallone, qui si gioca per un sogno” è il pensiero di un “azzurrino” dello Scala Coeli.
E mentre i riflettori si accendono sul campo, fuori dal rettangolo di gioco si costruiscono amicizie, si rinsaldano legami, si creano ricordi destinati a durare per sempre.
Sono passati quasi 50 anni, eppure l’ASD Scala Coeli ha ancora lo stesso cuore impavido, la stessa voglia di lottare, lo stesso fuoco negli occhi di quel lontano 1978.
C’è un futuro che aspetta di essere scritto, ci sono nuove generazioni pronte a raccogliere l’eredità di chi è venuto prima, c’è una storia che non smetterà mai di emozionare.
Quali saranno le prossime sfide? Quali battaglie attenderanno questi ragazzi? Nessuno può dirlo con certezza. Ma una cosa è sicura: ogni volta che un giocatore indosserà questa maglia, porterà con sé il cuore di un intero paese.
L’ASD Scala Coeli non è solo una squadra di calcio. È una famiglia, un simbolo, un sogno che si rinnova ad ogni stagione.
Perché qui il calcio non è solo un gioco. È passione, identità, orgoglio.
Finché ci sarà un pallone che rotola su quel campo, finché ci saranno ragazzi pronti a lottare per questi colori, finché sugli spalti risuonerà un solo coro, l’ASD Scala Coeli continuerà a vivere!
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