
Bisogna davvero essere tanto, ma tanto meschini e squallidi, per ricorrere a mezzucci come quelli che qualcuno ha messo in atto per indurre Facebook a bloccare la nostra pagina. È successo che questo qualcuno ha segnalato, appunto, a Facebook, che la pagina di Cariatinet non sarebbe un profilo personale ma di altra natura; e dunque siamo stati invitati a modificarne limpostazione, pena la chiusura. I nostri lettori sanno che la pagina Facebook di Cariatinet era lo spazio di discussione ad essi aperto per condividere, commentare e anche criticare gli articoli del giornale. Sanno anche, i nostri lettori, che per partecipare alla discussione avevamo fissato regole ben precise, di civiltà e buona educazione, che escludevano lanonimato innanzitutto e poi linsulto personale e la provocazione gratuita. Evidentemente chi, maleducato e incivile, non condivide queste regole non ha nemmeno il coraggio di mostrarsi a viso aperto per dire che il nostro giornale gli dà fastidio, e ricorre a questi metodi vili e subdoli nel tentativo di minare la nostra volontà di diffondere i fatti e di esprimere, sempre e comunque, le nostre opinioni e i nostri giudizi, e soprattutto di contribuire nel nostro piccolo – alla crescita civile, morale e sociale di Cariati attraverso il dibattito e la discussione. A costui, o costoro, non abbiamo paura di dire che li consideriamo dei miserabili, frustrati vigliacchetti, che colpiscono alle spalle e usano metodi mafiosi per far tacere le voci che non gradiscono. Facebook o no, noi di Cariatinet continueremo comunque a dire quello che pensiamo, senza dare ascolto a chi ci dice chi te lo fa fare, ma lascia stare, pensa ai fatti tuoi. I cariatesi sapranno certamente riconoscere, fra noi e loro, chi ha ragione e chi ha torto. La Redazione
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