Un susseguirsi di emozioni. Protagonisti i detenuti di Alta sicurezza Levento Note di libertà è stato presentato dal direttore del Donizetti Giuseppe Greco E stato un vero e proprio successo levento Note di libertà, realizzato nella Casa circondariale di Rossano. Un susseguirsi di emozioni. Rappresentazioni teatrali, scenette, brani musicali e una serie di riflessioni. Protagonisti della manifestazione, realizzata nellambito di un progetto portato avanti dallIstituto musicale Donizetti di Mirto Crosia, sono stati i detenuti del circuito Alta sicurezza del carcere rossanese. Sono stati lanciati input forti. Il bisogno di un comportamento più consono da parte degli uomini. <>. I detenuti, attraverso le loro esibizioni, hanno raccontato il Santo Natale, la commemorazione dei defunti, la vita quotidiana, la Shoah. Tanta lemotività proveniente dalla folta e interessata platea del teatro situato allinterno del penitenziario. Non sono mancate le sorprese: Giuseppe Greco, direttore del Donizetti, che ha avuto il compito di presentare la manifestazione, dopo la lettura di un missiva da parte di un papà detenuto al proprio figlio, ha cantato, in maniera magistrale, il noto pezzo di Mario Merola Centanni. In occasione della manifestazione sono giunti nella struttura carceraria numerosi alunni e docenti di varie scuole della città bizantina, giornalisti, sociologi, rappresentanti di associazioni, amministratori comunali. Un commento unanime: una manifestazione benfatta. Curata sotto ogni punto di vista. I detenuti, grazie al suddetto progetto, vengono preparati durante lanno, attraverso lezioni settimanali, di circa due ore, dedicate allo studio della teoria musicale e alla pratica di uno strumento. Un impegno costante da parte del direttore artistico del Donizetti, Giuseppe Greco, del M° Giuseppe Fusaro (pianoforte), del M° Salvatore Mazzei, (teoria e solfeggio), e della prof.ssa Letizia Guagliardi (docente di inglese presso lItis di Rossano) con il supporto della dott.ssa Angela Greco (educatrice). La buona riuscita della manifestazione, arricchita dalla voce soave della giovane cantante Valentina, è dovuta alla collaborazione concreta da parte di tutti. Ognuno ha dato del suo. Giuseppe Greco ha messo in risalto che il lavoro egregio della Polizia penitenziaria consente che progetti di questa natura possano servire per una reale rieducazione. Lo stesso Greco ha evidenziato che il direttore del penitenziario, Giuseppe Carrà si impegna affinché tutti i detenuti possano partecipare a questi lavori. Ha spiegato che è stato realizzato un marchio: Manufatti in carcere, con la produzione, fra laltro, di clarinetti in ceramica. Dunque, la possibilità di fare cultura, anche in una casa di detenzione. Proprio questo carcere di Rossano, anche questanno, sarà fra le eccellenze della Calabria a Casa Sanremo. Il direttore della Casa circondariale, Giuseppe Carrà, ha considerato eccellente il lavoro realizzato. Ha spiegato che la manifestazione è stata preparata in 10-15 giorni (2 ore al giorno). Persone che devono scontare pene lunghe, ma che hanno lanciato messaggi forti e positivi. Il dottore Carrà, poi, ha fatto un parallelismo fra la Shoah avvenuta 70 anni addietro e i fenomeni aberranti di oggi: quella che viviamo è una Shoah quotidiana. Don Pino Straface, ha portato il saluto dellArcivescovo di Rossano, Mons. Satriano, impegnato fuori regione: <>, ha detto il sacerdote, <>. La professoressa Letizia Gagliardi, ha messo in risalto lazione sinergica che si è creata con il personale interno del penitenziario. Ha spiegato che la scenografia è stata realizzata con il materiale consentito ai detenuti. Prevalentemente cartoni e carta da imballaggio. Tutto, ha detto, in un ambiente sereno. Lassessore alla Cultura del Comune di Rossano, Stella Pizzuti, ha fatto notare lentusiasmo e la bravura di chi si è esibito. <>. Ha sottolineato, inoltre, limpegno dellAmministrazione comunale nel sostenere lo studio universitario di alcuni detenuti.
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