Sui rifiuti il Basso Jonio ritrova l’unità

E sui rifiuti il Basso Jonio ritrova l’unità, quella perduta ed inciampata sulle questioni della sanità, minata da sterili campanilismi, e dei tagli di tutti i treni interregionali che hanno praticamente appiedato una vasta area della Calabria infelix. In nome di sua maestà “la monnezza”, i sindaci dei Comuni di Cariati, Scala Coeli, Mandatoriccio, Pietrapaola, Calopezzati, Crosia, Rossano, Paludi, Caloveto, Cropalati, Campana e Terravecchia, si sono ritrovati a Cariati, estremo sud della provincia, per “marciare” in corteo verso Mirto Crosia ove, nella centrale Piazza Dante, hanno dato vita ad un sit in di protesta nei confronti della drammatica situazione determinata, il coro è unanime, dalla scellerata “gestione del commissario straordinario all’emergenza dei rifiuti” della regione. Una situazione paradossale che di “straordinario” non ha più nulla, se non l’ordinarietà. Tutta la fascia jonica è un enorme immondezzaio, ai limiti del vivere civile, mentre i sindaci non sanno più a che santo votarsi. Il problema dei problemi: dove mettere la spazzatura o, meglio, come pulire un luogo senza deturparne altri? Di necessità virtù, stiamo assistendo anche a delle forme esasperate di protesta, come quelle, scellerate, di bruciare nottetempo tonnellate di pattume, contribuendo così ad alimentare pericolosamente gli effetti nocivi che già attentano alla salute pubblica. Al corteo di auto “ufficiali” e di mezzi per la raccolta della nettenza urbana c’erano pochissimi cittadini: carenza di comunicazione gravissima che non ha permesso di coinvolgere la “gente” comune, quella che paga sulla propria pelle un’emergenza incredibilmente “pacchiana” se solo si pensa che in Calabria vivono appena due milioni di persone, la metà degli abitanti di una città come Roma. Un malcontento “fatto in casa” e per pochi intimi che, grazie all’intervento di polizia e carabinieri, non ha creato disagi alla circolazione, e che ha sortito, in sintesi, una promessa, di quelle toste: ”Siamo pronti ad un atto di disobbedienza civile e a pagare le conseguenze di tutto questo, per protestare in modo netto contro l’emergenza rifiuti che attanaglia il territorio”. I signori sindaci sono intenzionati ad individuare un sito, che diverrebbe automaticamente abusivo, dove scaricare i rifiuti accumulatisi in questo periodo nei centri urbani della zona. Molto probabilmente, almeno secondo quanto emerso nel corso della manifestazione, il posto dovrebbe essere individuato nel territorio di uno dei comuni del Basso Jonio cosentino. La summa della questione è affidata al sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici: “È un problema che va affrontato in modo bipartisan e senza paraocchi. Qui nessuno vuole individuare e scaricar responsabilità di ordine politico. La situazione oggettiva deve essere risolta, senza retorica, in via definitiva. In particolar modo per i comuni del Basso Jonio che, di fatto, è quello più abbandonato a se stesso. Non solo sul fronte rifiuti, ovviamente. Chiediamo che l’ufficio del Commissario venga dismesso. Nel corso degli anni non ha risolto nessun problema, anzi li ha evidentemente peggiorati sotto tutti i punti di vista. Se non ha fatto peggio è stato comunque inefficace, tanto quanto le amministrazioni regionali succedutesi fino ad oggi, sia quelle di centro destra che quelle di centro sinistra. Senza distinzioni. Noi sindaci, in prima linea ogni giorno, non vogliamo affatto restare con il cerino in mano perché non abbiamo poteri, funzioni né risorse, visto il continuo depotenziamento da parte del governo centrale. Chi ha responsabilità a livello di organi sovra-comunali, se le assuma tutte e fino in fondo, senza omissioni, silenzi o latitanze a vario titolo. Chiediamo che la magistratura faccia le indagini del caso, perché riteniamo che da una parte ci sono state omissioni quanto meno nella mancata organizzazione degli obiettivi, e, dall’altro persiste il pericolo di epidemie e malattie dovute alla giacenza dei rifiuti sul territorio ormai da giorni. Anche su questo va fatta luce, senza indugi o attendismi”. Vuoi vedere che questa volta, almeno per una volta, i sindaci fanno sul serio? Intanto, la “protestina” ha avuto il merito di avere riappacificato gli animi: sui rifiuti sono proprio tutti d’accordo, compresi gli agguerriti ragazzi della “Rete per la difesa del territorio, Franco Nisticò” che si uniscono al coro “istituzionale”: “È necessario chiudere la stagione della speculazione sui rifiuti. Ci uniamo e rilanciamo l’appello dei sindaci E andiamo oltre: apriamo la stagione delle responsabilità dei municipi e dei cittadini. Una gestione pubblica che attraverso la partecipazione dei cittadini smentisca un passato di carrozzoni elettorali e di decisioni al chiuso delle stanze. Non si tratta di una ipotesi da valutare, ma dell’unica possibilità corretta, in quanto i rifiuti costano ai cittadini spese enormi e rischi per la salute, indi per cui ogni cittadino deve poter intervenire direttamente negli organi di gestione del sistema. Ad oggi persino le istituzioni locali, e non i semplici cittadini, si infrangono contro un muro di gomma”.

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