”TAROCCAMENTO” DEL BILANCIO COMUNALE.

FALLIMENTO COMUNALE: LA CORTE DEI CONTI CERTIFICA LO STATO DI DISSESTO ED IL ”TAROCCAMENTO” DEL BILANCIO COMUNALE. NON RISPETTATO IL PATTO DI STABILITA’ 2010. A RISCHIO IMPORTANTI OPERE PUBBLICHE, LA SOLVIBILITA’ COMUNALE ED I SERVIZI ESSENZIALI. SEVERAMENTE SMENTITE E REDARGUITE LE TANTE “BUGIE, LE INCAPACITA’ E LE FALSE DISTRAZIONI” DELLA MAGGIORANZA COMUNALE. L’UDC E LE FORZE DI MINORANZA HANNO SEMPRE AVUTO RAGIONE. La delibera n. 121/2012 della Corte dei Conti non fa altro che dimostrare la scadente azione amministrativa e finanziaria attuata da questa maggioranza. Lo stato di Dissesto, di insolvenza e totale default è ormai nei fatti. Il “Popolo di Cariati” merita giustizia, necessita un serio “Mea Culpa” ed ancor di più, occorre “invertire la rotta” a tale sgradevole modo di amministrare. Il voler perseverare ad ogni costo nell’errore ed incuranti dei suggerimenti a più riprese delle forze di opposizione, ha trascinato il nostro Comune in un tunnel senza alcuna uscita, senza prospettiva di un futuro e senza l’ombra di una seria programmazione. Quanto da me e da tutta la minoranza sostenuto e precisamente denunciato, oggi viene, con mia amarezza, puntualmente certificato dalla Corte dei Conti. Noi non ne siamo felici, ma ci portiamo dentro il rammarico che nel corso di questo primo anno amministrativo della seconda “Amministrazione Filippo Sero”, tante sono state le richieste di dialogo, di confronto ed i tentativi di supporto e di soluzioni fornite dai gruppi di opposizione, ciò affinché non si arrivasse a tale “sfacelo Finanziario ed Amministrativo”. La dura reprimenda della Corte dei Conti, sintomatica di comportamenti difformi da una “sana gestione finanziaria”, attesta gravi irregolarità, responsabilità disciplinari, amministrative, contabili ed un bilancio non veritiero ed inattendibile. Con la deliberazione n. 121/2012 la Magistratura Contabile certifica tra le tante pregiudizievoli criticità: il non rispetto degli equilibri e dei vincoli di bilancio, la scandalosa gestione dei residui attivi, passivi e dello stato d’indebitamento comunale, la scorretta gestione dei mutui e della spesa per il personale, l’inattendibilità del conto del patrimonio, la gravissima e deficitaria gestione dei tributi comunali e del recupero dell’evasione tributaria. Molto preoccupante, insieme al pesante e strutturale squilibrio di cassa, al cronico scoperto di tesoreria, risultano le conseguenze scaturenti dal dimostrato mancato rispetto del Patto di Stabilità 2010, avente riflessi negativi sui trasferimenti erariali e sull’indebitamento per investimenti, ossia sulla spendibilità dei mutui ottenuti a seguito del rispetto elusivo dei vincoli di finanza pubblica. Parimenti allarmanti sono gli effetti derivanti dal quasi certo non rispetto, anche per l’anno 2010, di almeno 5 su 10 parametri di deficitarietà. Dei cinque parametri, quattro sono stati già certificati, il quinto è altrettanto certo perché implicito nella documentazione agli atti del Comune, derivante dalle azioni esecutive proposte dai creditori a carico del Comune nel corso del 2010. Tale ultima criticità, in aggiunta quelle sopra citate, legittima la proclamazione dello stato di dissesto comunale, con possibili ripercussioni in termini di importanti sanzioni sulla responsabilità politica derivanti dall’art. 6 del D.LGS n. 149/2011. Tale contesto, in aggiunta alla torbida situazione dei tributi comunali e della SOGEFIL ed ai fondati dubbi, anche sull’effettivo rispetto del Patto di Stabilità 2011, aggravato dai pessimi risultati amministrativi e finanziari, notevolmente peggiorati dal 2010 al 2011 e ormai “colati a picco” nel 2012, non fa altro che acclarare l’avanzato stato di DISSESTO del nostro Comune. Cito solo alcuni dati (già certificati) del Rendiconto di Bilancio 2011: DISAVANZO DI AMMINISTRAZIONE per € – 916.193,59, DISAVANZO DI GESTIONE per € – 415.113,61, riconoscimento di DEBITI FUORI BILANCIO per oltre € 1.255.240,14, DEFICIT DI CASSA per oltre € – 1.700.000,00, NON RISPETTO di ben 7 SU 10 dei PARAMETRI DI DEFICITARIETA’ STRUTTURALI. L’Ente comunale ha tre mesi di tempo per porre rimedio a tale scandalosa situazione, trascorsi i quali verranno attivati i poteri sostitutivi da parte del Prefetto per la deliberazione autoritativa dello stato di dissesto. Sono a rischio, i servizi essenziali che un Comune “normale” dovrebbe offrire. Il pagamento dei creditori del Comune (ditte, professionisti e fornitori) dovrebbe avvenire alle naturali scadenze, senza accumulare una montagana di debiti che ha generato una immensa e infinita sequenza di vertenze giudiziarie in cui il nostro Comune sarà soccombente con aggravio di spese. Non si può, in maniera così pretestuosa, contestare i crediti dei fornitori, professionisti e imprese che reclamano le loro spettanze. Non è corretto non solo dal punto di vista amministrativo, ma neppure da quello morale. La cosa più grave è che, dopo le oscure vicende tra il Comune e la SOGEFIL ed il “mistero” su quale fine abbiano fatto i tanti quattrini pagati dai contribuenti cariatesi mai giunti nelle casse comunali, tale “sfacelo Finanziario” lo pagheranno ancora, sempre ed ingiustamente, gli ignari cittadini ed elettori cariatesi. Essi sono stati “presi in giro” da Amministrazioni Comunali inspiegabilmente troppo distratte ed incapaci che, hanno badato solo ed esclusivamente ai propri interessi politici e personali e da un sistema burocratico troppo compiacente verso le pressioni politiche contrastanti con l’interesse generale di tutti i cittadini cariatesi. Occorre un immediato, serio e concreto ragionamento costruttivo su tale contesto finanziario, amministrativo e contabile. L’istituzione della “Commissione di Controllo e Garanzia sul Bilancio e sui Tributi avrebbe potuto rappresentare una ottima opportunità tecnico-istituzionale da questo punto di vista. Invito, pertanto, il Sindaco, la Maggioranza Consiliare e la Burocrazia Comunale a riflettere sullo stato pietoso in cui versano le finanze comunali e l’intera cittadina. Essi, se sono in grado, trovino nell’immediato i rimedi richiesti dalla Corte dei Conti. Di sicuro, l’UDC e le forze di opposizione faranno la loro parte.

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