viabilità interna da terzo mondo: le acceuse di Critelli (Udc)

CARIATI – “La viabilità interna (e questo è un argomento incontestabile, comprovato, purtroppo, dall’amara realtà) è davvero da terzo mondo, come se le strade della nostra città fossero state bersagliate da uno stormo di bombardieri”. Tommaso Critelli, consigliere comunale di minoranza in quota Udc, rilancia il problema del sistema viario cariatese ed affonda: “L’esecutivo si prepara, ma è una perifrasi, al quinto ed ultimo anno di gestione della stagione estiva, il periodo, cioè, che permette di dare una scossa alla fiacca economia della nostra collettività. Ci ripresentiamo agli ospiti, che speriamo numerosi, con gli stessi problemi irrisolti che attengono proprio alle strade cittadine, impercorribili e ricche di insidie”. Critelli punta l’indice sull’assessore al ramo, Filippo Ascione, il quale, “contrariamente alle trionfalistiche dichiarazioni espresse a mezzo stampa, ha abbandonato a se stesso, semmai lo avesse pianificato, il problema della sconvolta rete stradale interna, rifugiandosi nei più confortevoli e legittimi “affari” dell’azienda di famiglia (di cui, ufficialmente, per mere necessità, non risulta dipendente), la quale si occupa proprio di viaggi e trasporti”. Nella specie, l’esponente centrista cita la lunga arteria che dalla Via San Paolo conduce in Contrada Tramonti e, quindi, nella zona turistica di Santa Maria: “Presentarsi agli ospiti, ancora una volta, con un impianto viario a gruviera non è il massimo delle aspirazioni. In realtà, siamo dinanzi ad un governo locale che mai, dico mai, ha pensato a dare un minimo di decoro a quella porzione di città che è annualmente “invasa” da migliaia di turisti, considerati come polli da spennare e non risorse dalle quali trarre risorse economiche. Si provi a percorrere, a piedi, in bici o in auto, le strade interne di Cariati: un’odissea incredibile a rischio della incolumità personale”. Per Tommaso Critelli “risparmiare sulle tarantelle, del grande promoter e vicesindaco Cataldo Perri, e sulle improbabili passerelle di maniera scambiate per eventi culturali a favore di atti concreti che favoriscano la qualità della vita di residenti e turisti, è un impegno categorico, oltre che politicamente corretto”. Il suggerimento: “Si pensi a riasfaltare le strade della Marina, magari rinunciando ad una o più serate di musica etnica, programmate all’unico scopo di soddisfare la vanità di qualche sublime menestrello locale, e si dia, ogni tanto, un’occhiata ai problemi minimi della collettività: si scoprirebbe che un gesto, anche piccolo, può migliorare l’esistenza di ciascuno”.

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