troppi furti: allarme fra la gente

CALOPEZZATI – La tensione tra i cittadini sta superando il livello di guardia: i troppi furti in abitazioni ed attività commerciali degli ultimi mesi mettono a dura prova la convivenza pacifica e civile dell’ameno borgo marino di Calopezzati. La gente ha davvero paura: “Mi hanno svaligiato la casa – dice uno dei derubati”– in piena notte. Hanno preso tutto quello che c’era da prendere. E lo stesso hanno fatto con altri, approfittando, magari, di certi movimenti noti a tutti”. I “movimenti” sono quelli delle ricorrenze a cui nessuno vuole mancare. Un esempio: Alla processione del primo maggio scorso cui, è risaputo, partecipa tutta la popolazione, i furfanti approfittano e fanno man bassa, non lesinando di scardinare con violenza ogni pertugio, pur di intrufolarsi nelle dimore di chi è temporaneamente assente. Ad essere colpiti dalla “banda degli appartamenti”, sono stati anche esercizi commerciali: la razzia è stata davvero infernale. In una tabaccheria sono entrati senza evidente segno di scasso ed hanno asportato quel che potevano; in un bar hanno letteralmente sfasciato una serie di videogiochi; in un negozio di alimentari si sono impossessati della cassa, I fatti avvengono, tranne un’eccezione per il centro storico, tutti alla Marina, lungo la statale 106. La gente, quella onesta che è la stragrande maggioranza, ha paura. Sul fronte delle indagini, condotte dalla locale caserma dei Carabinieri, la quale mantiene il più stretto riserbo, sembra emergere una matrice “comune”. C’è qualcuno che sa come e dove colpire: si tratterebbe, dunque, di una persona del posto a conoscenza di usi ed abitudini dei suoi concittadini. Vacilla, e forse cade, il sospetto sui soliti “extracomunitari”: saremmo dinanzi ad una “banda” di balordi nostrana. Le modalità degli “interventi” malavitosi sembrano avere la stessa matrice: si punta il bersaglio; si studiano le sue abitudini, ed in un paesino di mille anime è cosa estremamente semplice, e si colpisce. Mai a Calopezzati si era registrata una simile escalation di furti, puntellata da una serie di episodi quasi quotidiani. Quaggiù, nel Basso Jonio cosentino, ci sono centinaia di seconde case “estive”, usate solo per le vacanze al mare: fino ad ora non si sa, visto che i proprietari non sono in loco, se qualcuna di esse ha subito la medesima sorte delle abitazioni “visitate” dalla banda, ma l’angoscia è palpabile. “Non mi aspettavo un raid del genere – dice il proprietario del “Caffè 45” – e sono indignato perché pensavo che fosse un gesto insano, isolato. Invece hanno perseguito, azzannando la proprietà dell’amico Palmiro Amodeo e quella del locale “Chicco d’oro”. Insomma, non siamo affatto tranquilli, perché siamo dinanzi ad episodi per noi nuovi”. Confidiamo nelle indagini precise e certosine delle forze dell’ordine.

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