SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 IL REVISORE UNICO ED IL DIRIGENTE DELLA’AREA FINANZIARIA COMUNALE ESPRIMONO PARERE NON FAVOREVOLE

Che i conti del Comune di Cariati avessero problemi seri e strutturali lo si sapeva da tempo. E i consiglieri comunali dell’opposizione si sono sempre meravigliati del fatto che nessun organo terzo, quale ad esempio il Revisore dei Conti, mai lo avesse manifestato se non con qualche lieve prescrizione. È arrivata come una mannaia, invece, la valutazione del Revisore Unico che ha bocciato il bilancio di previsione 2015: “Si esprime parere non favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2015”. È questa la valutazione della dottoressa Filomena Chiarina Turano che ha fatto conoscere la propria decisione protocollando l’intera relazione. Una bocciatura “tecnica” dello schema di bilancio che era stato approvato dal sindaco Filippo Giovanni Sero e dalla sua giunta nella seduta del 5 agosto scorso. In poche parole, i conti non tornano e il Revisore ne spiega le ragioni nella relazione lunga trentuno pagine la quale sintetizza “la non coerenza interna, congruità e attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti”. La giunta Sero “ripropone entrate di natura straordinaria per coprire squilibri e disavanzi” che provocheranno “uno squilibrio sempre crescente”. Il Comune da tempo ha messo in vendita i beni pubblici da cui prevede di ricavare quasi 2 milioni e mezzo di Euro, ma, spiega la relazione del Revisore, “considerato il tempo a disposizione, l’iscrizione della plusvalenza determinerà un ulteriore disavanzo da coprire negli anni futuri e provocherà di sicuro, come è avvenuto per l’anno 2014, il mancato rispetto delle regole del patto di stabilità interno”. L’affresco, niente affatto edificante, è che siamo dinanzi ad un’ipoteca pesantissima, un lascito difficile da gestire per chi verrà, in primavera prossima, dopo Filippo Giovanni Sero. Il documento finanziario licenziato dalla giunta, e che sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale il 20 agosto prossimo (se tutto va bene), a parere della dottoressa Turano, “alimenterà gli squilibri di competenza, dei residui e della stessa cassa”. Dunque, par di capire, la fantasia creativa degli estensori del bilancio ha partorito un paradosso: come se una famiglia, per azzerare i debiti, pianificasse e sperasse in entrate impossibili che, invece, quei debiti alimenteranno. Ma la Turano è in buona compagnia se anche il responsabile dell’area finanziaria comunale, Bruno Morise Guarascio, boccia, senza appello, la proposta del bilancio di previsione: “Da più anni l’Ente ricorre ad entrate di natura straordinaria per la copertura dei disavanzi di amministrazione. Questo, negli anni ha portato a squilibrare l’impalcatura del bilancio, facendo registrare disavanzi sempre crescenti”. Con codesti pareri è difficile (ma a Cariati tutto è possibile) che l’amministrazione civica e la sua maggioranza proseguano per questa strada senza sostanziosi correttivi ed emendamenti. Tenuto conto che lo squilibrio finanziario (ufficialmente) è di quasi 6 milioni di euro difficilmente reperibili, gli scenari che si delineano sono sostanzialmente tre: 1) Sero e la sua maggioranza non tengono conto della valutazione dei revisori e vanno in consiglio comunale per approvare lo stesso schema di bilancio assumendosi la responsabilità, anche patrimoniale propria, della scelta; 2) il bilancio non viene approvato e arriva il commissario prefettizio che sancisce la fine di questa esperienza amministrativa; 3) la giunta comunale decide di emendare il bilancio costringendo i cittadini a nuovi e duri sacrifici dopo quelli che sono costretti a sopportare dalle precedenti manovre finanziarie. Ma la storia amministrativa cariatese degli ultimi dieci anni insegna che, come diceva Parkinson e tanto per restare in tema estivo, i bilanci sono come i bikini: le parti più interessanti restano nascoste.

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