Spiegabile Vuoto

Il buio calò all'improvviso

Il buio calò all’improvviso. Novembre é un mese particolare. Il passaggio dalla luce al buio pesto della sera é sempre repentino. Un mistero che affascina i meandri della mente.

Marco rientrava a casa. Era stato a pranzo da un amico. Romildo per lui era qualcosa di più di un amico. Ma non sapeva spiegarselo. Veniva catturato dalla sua presenza. Si annullava completamente la sua razionalità.

La luce tenebrosa lo colse inaspettatamente ed accentuò il male che gli rodeva dentro. Una sensazione strana che lo teneva compagnia da tempo. Stare con Romildo gli dava serenità.

Si trattava della doppia faccia simultanea dell’amore. Potentissimo e fragile. Negarlo equivaleva azzerare la poesia e lo squarcio nel cuore.

Una volta per strada la strizza lo prendeva tremendamente alla stomaco. Voleva sbagliarsi. Ma i palpiti acquistavano forza. Si scagliavano su un muro che si faceva a pezzi.

Gli metteva ansia. Non riusciva a venirne a capo. Il solo pensiero lo tubava. Il vuoto lo circondava. Lo stordiva. Arrivava da lontano. Non era un male, ma per lui lo era. Un dubbio che non sapeva spiegare.

Marco lo teneva per se. Non era una scelta facile. Conviverci per un pò fu una sfida complicata e difficile.

Ma riuscì un giorno a rompere quel muro fragile. A darsi una spiegazione. Sorridendo all’imprevisto che la vita gli aveva riservato.

Non era affatto una mannaia. Ma erano pulsioni irrazionali. Dunque. Non era un pericolo. Insomma, era l’amore vero. Una passione che lo consumava in maniera indifendibile.

Nicola Campoli

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