Sconfortante il silenzio dei partiti e delle istituzioni sul Caso “L’Ora della Calabria”

Non nascondo stupore e incredulità per il silenzio pressocchè tombale (fatta eccezione di alcune voci piuttosto isolate) rispetto a quanto successo nei giorni scorsi al quotidiano l’Ora della Calabria. Il fatto che al giornale sia stato materialmente impedito di essere in edicola in quanto riportava la notizia del coinvolgimento in una indagine del figlio di un senatore del centro-destra calabrese, è una cosa di inaudita gravità. La storia è veramente inaccettabile, perché coinvolge un giornale, il suo editore, il tipografo del giornale, un senatore della Repubblica, il figlio del senatore, e riguarda una grave indagine della Procura della Repubblica di Cosenza sulla gestione dell’ Asp. Indagine che mette in luce un sistema di incarichi, appalti, gestione clientelare di una Azienda sanitaria praticamente nelle mani di ben identificati sitemi di politici di potere. Davanti a tutto ciò, la politica e le istituzioni calabresi avrebbero dovuto fare ‘la fine del mondo’. Ed invece abbiamo assistito ad un silenzio complice e colpevole, senza precedenti. Era già accaduto, nel recente passato, che una delle più alte figure istituzionali della nostre regione, ottenesse una scandalosa rimozione del direttore di un quotidiano (guarda un pò di quale giornale di nuovo si tratta!!); ci sono state pressioni fortissime sulle redazioni e sui singoli giornalisti per impedire che la libertà di stampa si esprimesse in tutta la sua autonomia; abbiamo assistito per anni all’utilizzo a fini politici della tv di Stato da parte dei potenti di turno. Ma arrivare ad impedire ad un quotidiano di essere stampato, è davvero una cosa di una gravità inaudita. Il silenzio del politica, ad iniziare dal silenzio del mio partito, e delle istituzioni dello Stato, degli eletti, non può essere accettato in alcun modo. Così come è grave il silenzio del mondo della cultura e degli intellettuali calabresi. Un silenzio che sa di miseria culturale e di indifferenza totale su quanto di grave accade sotto i nostri occhi” Franco Laratta

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