SCIARELLI BATTE SALVINI 1 A 0

Il ricordo più toccante che ho di Federica Sciarelli è legato a Ilaria Alpi e Milan Hrovatin. Non scorderò mai le lacrime che la brava giornalista tentava inutilmente di cacciare indietro mentre con la voce spezzata dava l’annuncio del loro barbaro assassinio.

Confesso di non essere un fan di “Chi l’ha visto”, per le stesse ragioni per cui non vado matto per altri programmi di inchiesta e denuncia: le cattive notizie ci inseguono dappertutto, in ogni momento, e in tutta sincerità farne scorpacciate subito dopo cena non è il massimo, per quanto mi riguarda, se decido di passare una prima serata sul divano davanti alla TV.

Tuttavia, nelle poche occasioni in cui ho seguito il programma ho avuto conferma della serietà e della professionalità della conduttrice, e della sua capacità di affrontare con intelligenza e tatto situazioni delicate come quelle che sono argomento della sua trasmissione.

E anche del suo coraggio, perché Federica Sciarelli è abituata a dire pane al pane e vino al vino: così, se si tratta di mostrare dei carabinieri che si comportano in modo indecente, ad esempio schiaffeggiando una donna, non ci pensa due volte.

Immancabile arriva il populista di turno, nella fattispecie Matteo Salvini, che accusa la conduttrice di fare il processo ai carabinieri – cito – “con denaro pubblico… Una vergogna”.

Sciarelli ha immediatamente replicato al personaggio in questione facendogli notare che il denaro pubblico, “Chi l’ha visto”, lungi dall’usarlo lo fa aumentare, visto che gli introiti pubblicitari della trasmissione superano di gran lunga i relativi costi: la vergogna, perciò, così gli ha detto, se la tenga per sé.

Ma anche ammesso? A me non fa affatto specie se si spende il denaro pubblico per inchieste su persone che, per definizione, dovrebbero comportarsi bene e invece sgarrano.

Fra l’altro questo amore di Salvini per i Carabinieri mi sembra un po’ peloso, così come peloso era l’amore di tutti i politici di destra verso i poliziotti violenti del G8 di Genova. Poliziotti e carabinieri non sono buoni né cattivi per definizione, così come i politici (di destra, di sinistra, di centro, di sopra o di sotto) non sono onesti né disonesti per definizione. Se qualcuno non si comporta come si deve, ben venga il giornalista che denuncia, fatti alla mano, i comportamenti sbagliati. Meglio se è un giornalista della RAI perché è proprio questo, che a Salvini piaccia o no, che deve fare un servizio pubblico di informazione.

L’accusa di spreco di denaro pubblico, peraltro, ha suscitato non poco sarcasmo a carico di Salvini, che come è noto è un europarlamentare che il suo scranno lo frequenta con ben scarsa assiduità: qualcuno ha anche ironizzato dicendo che proprio l’Europarlamento aveva contattato “Chi l’ha visto” perché Salvini, da quelle parti, non lo si vede mai, anche se incassa con puntualità tutte le prebende e gli assegni che discendono dalla sua trascurata carica.

Al coro degli sberleffi io non intendo associarmi: non sono tipo da sparare sulla Croce Rossa. Mi  limito ad invitare l’improvvido leader leghista a informarsi meglio, prima di dire sciocchezze, e ad evitare di esprimersi quando ciò che intende dire è privo di fondamento, o stupido, o razzista, o volgare.

Lo so che se mi desse retta non aprirebbe più bocca. È proprio per questo che glielo do, il consiglio.

Giuseppe Riccardo Festa

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