Salvini getta la maschera e si scopre che dietro c’era Salvini.

Qui la politica non c’entra: qui è questione di buon senso e di decenza. Salvini ha tutto il diritto di opporsi al disegno di legge sul testamento biologico, il cosiddetto “fine vita”: da bravo uomo di destra, è normale che ritenga di non dover riconoscere ai cittadini il diritto di decidere liberamente su questioni che riguardano loro e solo loro: la gente di destra, si sa, è convinta che i cittadini siano in realtà sudditi – sudditi dello Stato – ed eterni minorenni da guidare e gestire in ogni momento della vita, dalla culla alla tomba. Poco importa che perfino il papa si sia espresso, al riguardo, in modo molto chiaro, riconoscendo perfino ai cattolici (il papa ha il diritto di dettare norme solo ai cattolici, anche se i parlamentari cattolici sembrano dimenticarlo) il diritto di rifiutare l’accanimento terapeutico.

Dunque, Salvini ha il diritto di dire “no” a questa legge. Ma non ha il diritto di esprimersi nei modi grossolani e volgari che ha usato (“io mi occupo dei vivi, non dei morti”), quasi che le persone che soffrono nella fase terminale della propria esistenza, e dunque le più bisognose di attenzione, al contrario fossero già morte, e non meritassero nulla.

Un’altra occasione per tacere, Salvini l’ha persa rispondendo a Matteo Renzi che, a proposito dell’intimidazione nazi-fascista di Como contro un’associazione pro-migranti, ha invitato le forze politiche a schierarsi, senza se e senza ma, contro ogni forma di violenza di questo genere.

Matteo Renzi lo si può contestare su mille cose, ma ogni tanto qualcuna giusta la azzecca pure lui; e in questo caso non ci sono dubbi: ha detto una cosa giusta. Tutto il contrario ha fatto Salvini che, incredibilmente, ha risposto affermando che il problema non sono i “presunti” nazisti, ma lo stesso Renzi.

Già qualche sospetto che Salvini fosse razzista ce l’avevamo: non abbiamo dimenticato le sue battute sui Napoletani e sui “terroni”; e se uno riesce ad essere razzista nei confronti dei suoi stessi connazionali, figurarsi cosa può pensare di gente che ha la ventura di avere la pelle più scura della sua. Ma che preferisse solidarizzare con gente dichiaratamente nazista, ancora non avevamo avuto modo di appurarlo.

Per certi versi, dopo queste uscite, il segretario della Lega dobbiamo ringraziarlo: se qualche dubbio potevamo averlo circa il suo conclamato superamento del regionalismo padano, col suo corredo di localismo, ottusità, ignoranza, meschinità, razzismo ed egoismi, ora quei dubbi non hanno più ragion d’essere: Salvini era, è e resterà quello che sempre ha dimostrato di essere: un localista ottuso, ignorante, meschino, razzista ed egoista. In più, ora sappiamo anche che ha simpatie o quantomeno sintonie neonaziste.

E meno male che, con la Meloni e Berlusconi, Salvini dovrebbe far parte del polo dei “moderati”: figurarsi se fosse un estremista.

Giuseppe Riccardo Festa

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