Sacala Coeli: lettera al Sig. Ministro della Salute

Trasmessa in data 26/09/19

A Scala Coeli non vive una tribù di pellerossa , come tali, siamo costretti dagli “uomini bianchi”a dimorare nel nostro territorio!

Ma agli indiani d’America noi somigliamo molto (e per alcuni aspetti ne siamo fieri)!

Siamo una piccola tribù, ci conosciamo tutti, ognuno di noi ha il suo nome di guerriero (qui lo chiamiamo subbanum’ paranome, sopranome), il nostro “accampamento” è protetto dalle montagne nonché posto su un cucuzzolo per difendersi da eventuali “invasori” !

C’è tra di noi chi ha il potere di parlare con gli spiriti e chi è in grado di parlare il linguaggio segreto degli sciamani, degli stregoni!!

In questa solitudine (istituzionale) è lecito per chi governa lo Stivale, pensare(?) bene (è un eufemismo!) di lasciare queste anime senza una assistenza sanitaria adeguata; privi di un sacrosanto diritto: quello alla salute!

Qulacuno avrà pensato :”Scala Coeli? Laggiù sono una tribù: avranno di certo il loro stregone!Conosceranno i canti giusti per ogni medicina che utilizzano e per le cerimonie che celebrano!”.

Pejuta Wichasha: letteralmente: “uomo delle erbe”! Così lo chiamavano i Nativi d’America, “l’uomo della medicina, colui che aveva il potere di guarire i malati.

E’ maledettamente difficile immaginare tali salti temporali e comparare due tradizioni così lontane tra di loro; ma la realtà che si respira oggi a Scala Coeli è pressocchè identica al popolo dei nativi che per quattro secoli ha lottato contro i visi pallidi per la conquista di uno status sociale pari (almeno sulla carta) a quello dei bianchi.

Quella linea che delimitava la “frontiera americana” è stata traslata ed “incisa” sul nostro territorio!

Oggi, Scala Coeli, è una comunità con gravissime carenze sanitarie, anzi peggio!

E’ vero! Abbiamo la presenza di 2 medici: per due giorni a settimana solo durante la mattina e solo per prescrivere farmaci!

Nel pomeriggio puoi anche morire!

E sorvoliamo sul servizio notturno delle guardie mediche!

In questo “marasma socio-sanitario”, una nota di merito va assegnata ai volontari dell’Associazione della Misericordia di Scala Coeli che intervengono con i loro servizi ed i loro mezzi: prima e dopo di loro, il nulla!

Ma è così difficile assegnare, a questo Comune, un medico che pernotti nel nostro paese, al servizio di chi sta poco bene? Che svolga le funzioni che una volta aveva la cara figura del medico condotto?

Questa popolazione è composta, in percentuale altissima, da persone anziane ed in precarie condizioni di salute e non si può pensare più di esercitare sulla stessa, quella che altro non è se non una sorta di eutanasia istituzionale!

E’ per questo motivo che mi rivolgo, innanzitutto, alla Sua coscienza e subito dopo alla Sua intelligenza, affinchè valuti debitamente la grave situazione in cui viviamo e, quindi, determini le soluzioni da porre in essere, in favore di un popolo in perenne pathos!

Distinti saluti

Antonio Loiacono

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