Riapre a Cariati l’Ufficio del Giudice di Pace.

Soppresso un anno e mezzo fa, a seguito di un riordino della geografia giudiziaria disposto con i decreti legislativi 155 e 156 del 2012, l’ufficio era stato accorpato a quello di Rossano, creando notevoli disagi a cittadini, avvocati, tecnici e professionisti.

I presidi del Giudice di Pace hanno cessato di essere a carico del Ministero della Giustizia e ne è stato demandato il mantenimento a carico dei Comuni che intendessero farlo.  Per ripristinare gli uffici, gli enti locali si assumono gli oneri relativi alle spese di funzionamento ed erogazione del servizio, compreso il fabbisogno di personale amministrativo, che deve essere messo a disposizione dell’ente.

L’amministrazione comunale con a capo il Sindaco Filomena Greco nei primi sei mesi di insediamento, ha portato avanti lavori di manutenzione volti al ripristino dell’ufficio stesso, lasciato in condizioni fatiscenti. Si è provveduto inoltre alla riorganizzazione e riordino degli archivi e all’acquisto di materiale di cancelleria, utile allo svolgimento del lavoro quotidiano.

Confermato il personale, già precedentemente e debitamente formato negli anni precedenti, presso gli uffici del Giudice di Pace di Rossano, al fine di offrire un servizio sempre più efficiente.

L’Assessore al Contenzioso, avv. Francesco Cicciù soddisfatto per la riapertura dell’ufficio sottolinea che questo è un segnale molto positivo per il nostro territorio, già privato di innumerevoli servizi essenziali. Un servizio a garanzia e salvaguardia dei diritti dei cittadini, ma anche un valido sollievo per quanti lavorano in questo campo, e non dovranno più vedersi costretti a percorrere chilometri per questioni  attinenti la Competenza del Giudice di Pace.

Il Sindaco Filomena Greco: Il nostro territorio ha bisogno di ritornare a vivere ed essere fruibile dai suoi abitanti. E’ nostra ferma volontà ripristinare i servizi essenziali alla cittadinanza, al fine di agevolare il vivere quotidiano e rendere meno macchinose tante attività. Lotteremo affinchè il nostro territorio, così amaramente depredato, torni ad avere la priorità e l’attenzione che merita.

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