Quando il gelato vince sulla cultura e la storia..

Osservando in queste serate di metá agosto i tantissimi turisti, che sino a notte fonda affollano l’antica gelateria Fortino a Cariati superiore, mi sorgono spontanei alcuni interrogativi.

Quanti di essi, che stazionano a lungo sui muretti della cinta muraria a gustare l’ottimo gelato, conoscono la vera storia del borgo antico di Cariati?

Altrettanto, quanti si sono posti la domanda su chi, come e quando ha abitato la Cariati di un tempo?

Come, allora, si potrebbe stuzzicare la curiosità dei vacanzieri, affinché possano apprendere attraverso un piacevole “racconto figurato” della memoria della località del basso ionio cosentino?

Fermo restando le riconosciute qualità dell’eccellenza artigianale dell’ultra cinquantenaria gelateria Fortino premiata ripetutamente in svariate fiere di settore in Italia e all’estero, c’è da fare una riflessione più approfondita.

A parole semplici come sarebbe possibile, insomma, contribuire a rafforzare, o meglio indirizzare, il connubio vincente tra produzioni artigiane e patrimonio storico monumentale, che per fortuna Cariati ha ben conservato nel corso del tempo.

L’artigianato di eccellenza, come ripeto in questo esempio quello della produzione del gelato da parte della famiglia Fortino, può tranquillamente rappresentare, unitamente al richiamo della storia di Cariati, una miscela significativa del rilancio dell’economia locale.

Perché l’andare per gelati e/o altro ancora, si può tranquillamente tramutare anche nel positivo desiderio di curiosare alla scoperta del territorio, scommettendo così sul domani e mettendo al centro dell’attenzione le tipicità delle produzioni locali e l’inestimabile patrimonio storico artistico.

Infine, l’aspetto interessante e affascinante del borgo cariatese ha tutte le più idonee caratteristiche, affinché la sinergia accennata possa venire esplosa. Provando anche così a conquistare un turismo di diverso tipo, più di nicchia, in modo da non concentrarsi solo esclusivamente sulla stagione estiva.

Nicola Campoli

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